mercoledì 14 gennaio 2015

La stessa barca

Striscia presa in prestito da http://singloids.com/

I fatti di Parigi hanno sconvolto.
Chi hanno sconvolto, però? Mi sono chiesta.
Non tutti, il mondo ha già tanti problemi da risolvere, non credo che a tutti possano interessare tre terroristi che (in quanti tali!) terrorizzano una città.
No, non tutti ne sono stati sconvolti.

Ci sono quelli che ogni giorno sfiorano la morte a causa di guerre, e malattie, e povertà, che non si occupano di tre  assassini che, in nome di una convinzione sbagliata, uccidono più o meno a casaccio.
Ma noi europei ce ne curiamo, invece.
Perchè il fattaccio è successo a casa nostra.
E il fattaccio ha svelato ciò che tutti sanno e che cioè siamo vulnerabili, siamo tutti a rischio, il nostro assassino potrebbe stare sul nostro pianerottolo, nel museo che visiteremo, nella piazza in cui mangeremo il gelato, nel parco in cui accompagneremo i nostri figli, all'Expo di Milano che da maggio dovrebbe rilanciare la nostra economia.
E noi non possiamo difenderci, questa è la verità.
Saremo tra le vittime e, come tutte le vittime, per lo più incolpevoli.
Una considerazione però voglio farla.
Siamo senza difese, ma possiamo giocare d'anticipo.
Per me, prevenire significa mescolare .
Educare alla mescolanza di culture, di idee, di conoscenze, di affetti, di amicizie .
La mescolanza vuole un "noi" ampio, mai contrapposto al "loro".
Perderemo la nostra cultura?
Sì, come è sempre stato.
Ma non del tutto.
Rimarrà ciò che serve, ciò che ci fa evolvere e lasceremo indietro il superfluo.
Del resto, chi di voi può affermare che è identico al suo avo che viveva nel medioevo, per esempio (sempre che si sappia chi è costui?!)?
Chi può dire di parlare anche solo come il suo bisnonno?
Si lascia e si acquista, si migliora.
Nella libertà, certo. In un contesto di valori democratici e liberali, confermo.
Ma la mia libertà finisce laddove inizia quella dell'altro, la libertà non è fare quello che mi pare, dire quello che mi pare, perchè "quello che mi pare", tante volte provoca una limitazione della libertà altrui, una sua umiliazione, una sua offesa. La libertà per essere tale, deve essere ambivalente, plurivalente anzi.
E in ultimo , con una sensazione di speranza mista allo stupore, ho capito quanto l'Europa sia unita.  Quanto siamo simili, noi suoi abitanti, quanto ci sentiamo vicini e partecipi, quanto iniziamo a pensare in temini di comunità e non solo economica, ma anche sociale. Non avrei voluto che ci fosse questa tragedia, ma se un aspetto positivo c'è stato è questo: farci prendere coscienza di essere europei, tutti nella stessa barca.

1 commento:

  1. Tutto può essere ricondotto ad una parola evangelica, che è però anche laica: prossimo.
    "Ama il prossimo tuo, come te stesso", il prossimo , in definitiva è chi incontriamo nel cammino della vita e a nostra volta il prossimo siamo noi. Dobbiamo imparare a pensare in termini di umanità nella sua interezza. Noi tutti siamo i buoni e i cattivi, i santi e i peccatori, le vittime e i carnefici. Guardarsi con occhi onesti ci può aiutare a comprenderci meglio e portare l'uomo ad evolvere a migliorare.

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