giovedì 12 marzo 2015

Click!

Dea

Sì, vuole essere il rumore del tasto del pc: Click-Click-Click-Click-.....
Di cosa vi parlo oggi?!
Beh, dopo aver bypassato la festa delle donne, sospesa, interpellata dalle obiezioni del Principe Felice (E' un'ipocrisia! ...Festa di che?!) che, se pur infarcite da una simil-misoginia tipica dei maschi non ancora uomini, mi hanno lasciato con domande ancora senza risposte, mi dedico al futuro.
Il futuro è un argomento importante, come tutti gli argomenti che non hanno una concretezza.
Il futuro sostanzialmente è un sogno, un progetto, una previsione, una veggenza. Che non esiste.
Il futuro in questione è quello del Piccolo Principe.

Sapete, forse, che è in terza media e quindi nella posizione di chi deve decidere chi/cosa sarà da grande. Detto così sembra assurdo, vero? Anzi, è assurdo! Soprattutto in questo momento dell'umanità, dove tutte le regole e le certezze vanno all'aria. La libertà costa, costa in errori, perchè chi è libero non può accusare nessuno, se non se stesso, dei propri fallimenti.
Pensateci bene, la libertà può essere devastante.
Questa consapevolezza mi accompagna e sfiora anche il Piccolo P. che non sa che scuola superiore affrontare.
E' piuttosto bravo a scuola, senza slanci eccessivi, portato per la logica e l'osservazione. E' sistematico e curioso, ama la scienza non scolastica e coltiva una passione per il sistema operativo del suo telefono. Non vuole andare al liceo, lo sostiene in modo chiaro.Vuole trovare un lavoro che gli permetta di acquistare un'auto bellissima! Sogna.
Sembra abbastanza facile, abbiamo ristretto la scelta agli istituti tecnici. Sì...beh...ma quale?
Guardiamo tutti gli indirizzi possibili a Milano e provincia (sono tantissimiiii!!!!), consapevoli che il viaggio di andata e ritorno può durare anche ore, nell'ora di punta, sia con mezzi propri che con mezzi pubblici.
Decide che non vuole andare a scuola di sabato. E questo è un elemento che elimina diversi istituti.
Alla fine vuole andare a visitare due scuole: una per geometra e l'altra per informatica.
Noi genitori vediamo in lui un informatico, non un geometra.
Lui non sa bene in che consistano esattamente gli studi relativi all' uno e all'altro.
Va a vedere l'indirizzo informatico, gli piace, dentro di sè decide che si iscriverà lì.
A noi genitori non dice. Vuole andare a vedere anche l'altra possibile scelta. Esce di lì e considera  il fatto che anche quella scuola gli piace.
A questo punto siamo fermi, lui non si pronuncia, noi cerchiamo di mettergli davanti le possibilità positive e negative di entrambi, sottolineando però due cose:

  • lui ama smanettare al cellulare, mentre non ha mai mostrato un grande interesse verso tutto ciò che è legato alle costruzioni,
  • se vuole lavorare dopo il diploma non lo potrà fare come geometra, uno dei campi economicamente più in crisi del momento ( e secondo me anche del prossimo futuro), figura inesistente nel resto del mondo e, a breve, titolo per il quale sarà istituita una laurea breve (e che quindi non gli permetterà di "firmare" da semplice diplomato).

Lui non sa decidere.
Suo padre fa una considerazione: Se non decidi tu, decido io per te, se la scelta sarà sbagliata, saprai con chi prendertela.
Autoritario? Brutale? Illiberale? Sì, ma estremamente concreto.
Il giorno dell'iscrizione è in crisi, perso, confuso. Ne riparliamo con calma. Ci sono meno svantaggi per informatica, secondo le sue riflessioni, ma ha paura di sbagliarsi.
A quel punto tento di rassicurarlo, gli propongo di iscriversi a  informatica, se si renderà conto che non è per lui, cambieremo al secondo anno.
Ok.
Chichi

Ora il problema è che potrebbe essere un'eccedenza, poichè siamo un po' fuori dal bacino di utenza della scuola scelta. Noi genitori riteniamo la scuola valida, come seconda scelta mettiamo un altro indirizzo tecnico della stessa scuola, dato che il programma nel biennio è quasi identico e la possibilità di spostarsi in seconda, dopo le purtroppo inevitabili e statistiche "eliminazioni" della prima, avranno reso più facile l'accesso all'indirizzo informatico.
Pochi giorni dopo la scadenza del termine per le preiscrizioni, la segreteria della scuola si fa viva.
Signora, suo figlio è in eccedenza. Bum! Lo sapevo, cavolo, lo sapevo! Che brutta parola: eccedenza.
Ma ho visto che voi non avete messo altri istituti come seconda scelta.
Noi abbiamo deciso che la vostra scuola ci piace e se davvero nostro figlio è in eccedenza, l'idea è di iscriverlo in prima ad elettronica e spostarlo in seconda ad informatica, ho telefonato alla vostra segreteria  e mi è stata confermata la possibilità.
Signora, lei mi è simpatica!
Eh?!... Perchè?
Io passo dei pomeriggi interi a spiegare alle famiglie il ragionamento che lei ha fatto, mi evita tante parole! Metterò un enorme post it sulla sua domanda e già a giugno se qualcuno ha cambiato idea vedrà che sarà possibile l'accesso ad informatica dalla prima. In ogni caso, se qualcosa cambia prima, mi impegno a farglielo sapere immediatamente.
Rimaniamo così.
Comunico la questione al Piccolo P., annuisce, lo avevo già preparato a questa ipotesi.
Mi spiace, ma sono fiduciosa.
Due giorni fa, la segreteria mi chiama, mi dice che il Piccolo P. rientra, già dalla prima, al corso di informatica, non è più un'eccedenza.
Grazie, mi dà una bellissima notizia!
Non chiedo cosa sia successo nel frattempo, immagino che altri abbiano deciso di cambiare istituto, o che siano riusciti a fare una classe in più. Non mi interessa molto, la cosa che mi interessa è che il Piccolo P. inizierà da subito nella sua classe, con i compagni che il futuro gli darà da settembre.
Sono contenta.
Il click, questa volta, è quello del telefono. Lo metto giù e faccio un sospiro di sollievo.

Ah, volevo anche dirvi che la fioritura delle orchidee porta fortuna, la coincidenza con la bella notizia me lo fa sperare! 

Chichi e Dea - marzo 2015

1 commento:

  1. Che bella notizia, Valeria, una proposta di lavoro di questi tempi, in un campo piuttosto in crisi, poi!
    Penso che però una scelta non escluda l'altra.
    Potrebbe terminare il suo percorso con il tirocinio e gli esami di stato e dell'ordine. Così avrebbe una professione a tutti gli effetti e fra un anno e mezzo, al termine del percorso, se ancora ne avrà desiderio potrà iscriversi all'università. Con il vantaggio di non avere rimpianti per una scelta perduta.
    E' giovane e in gamba, appassionato e capace. Ce la può fare!
    Tanti in bocca al lupo anche a lui! :*

    P.S. Tra qualche anno per diventare geometra ci vorrà la laurea, ricordaglielo. :)

    RispondiElimina

Lasciami il tuo pensiero...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...