lunedì 15 giugno 2015

gli esami iniziano (e speriamo per "tutti")

Cari miei, è giunta l'ora.
Il Piccolo Principe in questo momento sta facendo il tema d'esame.

Il povero Principe è un po' abbattuto, è stato ammesso con un voto inferiore alle sue aspettative e anche alla sua media voti.
Potevano fare una scelta i suoi insegnanti o arrotondarlo in eccesso, riconoscendogli l'impegno costante, il lavoro fatto SEMPRE in autonomia, la serietà e la capacità di analisi critica, o arrotondarlo in difetto, ripetendosi che non interviene, se non interpellato, durante le lezioni.
Hanno scelto questa seconda via e hanno distrutto la sua autostima: se non sono capace di autovalutarmi, magari farò degli esami che credo buoni e invece non lo sono, in un momento in cui invece dovevano stimolarla. Questo hanno insegnato con quel voto, al mio Principe.
E io, non posso che condividere le sue insicurezze, purtroppo.
Sì, perchè lui meritava di più, perchè non tutti i suoi insegnanti sono all'altezza del loro stipendio, ma non vengono valutati, loro. Non ancora almeno (e non sapete quanto spero in un cambiamento con la riforma della scuola!). Alcuni sono seri e devoti al loro ruolo, ottimi, altri usano i 4 come le clave "stai passando il righello al tuo compagno? mi irriti! ti do 4", questo è un esempio, naturalmente, di come l'educazione non entri nelle scuole. Mi si dirà che è difficile educare oggi, eh che non lo so?! Ma vi assicuro che il Piccolo Principe è facile da educare, lui è uno che si mette in discussione, anche se non lo esterna, lo fa. Certo, non alza la mano se sa le cose, non fa domande se ha già le risposte, non si fa vedere solerte e tiene le distanze, ma questa è una colpa?! Non aiuta l'insegnante a fare lezione, sono d'accordo, ma lui è lì per imparare e non per compiacere il professore di turno.
Sono veramente delusa.
Devo dare ragione al mio Principe Felice, contraddicendo a tutti principi che tento di insegnargli: lui studia solo per recuperare le insufficienze, quindi studia un terzo dell'anno, si fa vedere sempre attento, anche se nel frattempo chatta, sorride agli insegnanti e interviene spesso, facendo loro credere di essere superinteressato a qualunque cosa essi dicano, è un lecchino? No, ha semplicemente capito come vanno le cose: non importa essere, importa apparire.
Le debolezze degli insegnanti sono legate alle loro incapacità e alle loro frustazioni, facile usarle a proprio favore, mostrare comprensione e quel tanto di intelligenza per convincerli che siano loro i protagonisti insostituibili della scuola, anche in assenza o scarsezza di preparazione e di carattere.
Ecco quello che ne viene fuori: è meglio intortare gli insegnanti (quelli veramente in gamba sono la minoranza e devono fare il lavoro anche per gli altri) che prendere seriamente il proprio compito, loro riconosceranno di più l'apparenza che la sostanza.
Fino a poco tempo fa, non volevo credere che fosse così, anche nella mia esperienza scolastica ne ho visto di tutti i colori, ma mi convincevo che ero io a giudicare male e che invece le cose sono meglio di come a me si sono sempre mostrate, invece ora cedo le armi, non ci credo più: le cose positive di questa scuola sono pochissime (l'essere pubblica, l'essere, almeno in teoria, includente, conservare lo studio delle materie umanistiche) e per lo più non dipendono dai docenti.
Secondo me:
I docenti italiani sono per la maggior parte incapaci e non adeguati al loro compito e vivono sulle spalle di "eroi" che si accollano anche i loro doveri.
Sfogano sui ragazzi le loro frustrazioni e i ragazzi, che hanno le antenne lunghissime, lo sanno e non si fidano di loro e non si fanno educare da loro, perchè non ne sono degni.
Insegnano a come gestire il potere: chi ce l'ha, ne approfitta.
Non amano i ragazzi e  non ne vogliono la responsabilità: se non imparano, è colpa loro e dei loro genitori assenti.
Qual è la rovina della scuola italiana? I docenti. Su questo sono inamovibile, ora sì, sicura e senza appello. Qual è la risorsa più importante per la scuola? I docenti. Perchè?! Perchè sono convinta, con altrettanta sicurezza, che i docenti ne siano anche l'indispensabile motore e che a loro va addossata la responsabilità più grande, nel bene e nel male.
Ora, tra voi c'è magari qualche docente che si sente tirato in ballo, gli rispondo prima dell'obiezione: non sentirti accusato, se sei uno di quegli eroi, hai tutta la mia comprensione e solidarietà, e mi auguro che tu continui a lavorare per il bene dei ragazzi e della società attraverso di loro (e non credo tu abbia un'opinione così diversa dalla mia), se invece non sei un eroe, beh, per onestà intellettuale io, se fossi in te, mi cercherei un altro lavoro!

Scusate, ma oggi gira così.
Abbiate un pensiero per il mio Piccolo Principe, perchè abbia fiducia in se stesso e perchè, uscito da questa esperienza, possa essere orgoglioso di sè.

8 commenti:

  1. Tanti pensieri positivi per il tuo ragazzo! Gli auguro che vada tutto come spera ma – se non dovesse accadere per le ragioni che tu hai detto – gli auguro di incontrare in futuro qualcuno di quegli eroi che possa fargli di nuovo credere che l’impegno e il rispetto paghino.
    Noi abbiamo concluso le elementari in un clima teso e le mie considerazioni sono identiche alle tue, ogni parola. Perché accade che la “simpatia” funzioni meglio del serio impegno, perché gli umori personali hanno un peso eccessivo e creano nei nostri figli l’effetto contrario a quanto noi vorremmo. Ma quale lezione vogliamo che imparino? Che se sei spigliato e cialtrone vali più di quello silenzioso e meditativo? Che studiare gli ultimi mesi sia uguale a studiare con impegno tutto l’anno? Guarda io non ce l’ho affatto con i ragazzi, tuo figlio grande interpreta semplicemente quello che gli hanno così bene insegnato, è perfettamente integrato nel sistema che gli hanno imposto. Ma noi – gli adulti – non stiamo facendo un buon lavoro e molti insegnanti seguono la massa senza comprendere quanto fondamentale sarebbe la loro posizione. Ogni volta che leggo e ascolto storie come la tua (che è anche la mia) mi arrabbio tantissimo, l’autostima e la voglia di fare possono nascere solo in terreni fertili e al momento io vedo terre scolastiche parecchio brulle.
    In bocca al lupo!

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    1. Crepi il lupo!
      Cara Marzia, so bene che comprendi ciò che penso. Di più, ne sono contenta, perché ho imparato a rispettare le tue riflessioni, sempre argomentate, razionali e umane, difficilmente non condivisibili, quindi sono contenta di non essere sola a dare importanza alla scuola come momento fondamentale di formazione. E allo stesso tempo sono triste, perché nessuna di noi due al momento ha il dubbio che sia diverso da come la pensa. L'unica consolazione che ho è, paradossalmente, che ho perso le speranze e il mio atteggiamento da ora in poi sarà meno accondiscendente e più astuto, preparerò mio figlio a parare i colpi, gli insegneró a decodificare le miserie che gli adulti gli propinano e passerò il tempo a convincerlo che lui è molto migliore del numero che mettono di fianco al suo nome. La vita è lunga, la mia " lotta" sta per iniziare. :*

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  2. Ah Vale! Quanto vorrei, nella riforma, la valutazione degli insegnanti!
    Quante ingiustizie nei confronti dei meritevoli da parte di chi sta dietro la cattedra!
    Aggiungo solo un enorme in bocca al lupo a tuo figlio e mi auguro che il suo amico Giuseppe prenda il meritato 100....chissà quanti dei suoi prof. lo hanno preso un 100! ?(Anzi ai loro tempi era un 60!) Tu che dici? Quanti?

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  3. Caspita Ninin, sei un fiume in piena.
    Sai che potrei averlo scritto io questo post. Ecco, forse non credo che gli in-docenti siano la maggior parte. In tutti i tipi di lavoro ci sono persone mediocri, solo che un insegnante fa più danni.
    Non sopporto quando si aggrappano a quelle stupide medie e ai loro arrotondamenti e perdono di vista l'importanza del loro ruolo: in questo sta il loro essere al centro, il loro apporto fondamentale. Mentre per qualche strano motivo hanno perso di vista il significato e il fine stesso della scuola: sono i ragazzi il centro. Un buon insegnante non lo scorda mai.
    Un grosso in bocca al lupo al Piccolo Principe e un abbraccio a te

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    1. Eh sì, fiume in piena....È un'immagine perfetta, perché questa storia del P.P. è stata la goccia che ha fatto traboccare, meglio, esondare!
      Sono stata spietata nel post, me ne rendo conto, ma non lo sono anche i prof?! In una regione come la Lombardia in cui c'è il più alto tasso di abbandono scolastico tra adolescenti, so con certezza che chi lascia la scuola non lo fa perché è stupido, ma più probabilmente perché non ha trovato l' educatore, gli educatori, che meritava, in quanto persona in formazione. Il risultato è un gran numero di giovani a spasso, senza istruzione e progetti per il futuro è la scuola abitata da incapaci.
      Sì, sono proprio spietata! ;)
      Crepi il lupo! E grazie d parte del Principe. :*

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  4. Che peccato, e che rabbia mi fa venire!
    ho fatto ripetizioni a diversi ragazzi e ho scoperto cose inconcepibili per un insegnante, qualcuno che dovrebbe "insegnare", dare il buon esempio.
    Quando facevo il liceo mi successe una cosa simile a tuo figlio con la prof di astronomia: era la mia materia preferita, ma decise di non darmi 8 bensì 7. Le chiesi il motivo, rispose che astronomia era una materia secondaria e lei preferiva adeguarsi al voto che avevo in greco. Giuro!
    Allora mi feci interrogare per avere 8, ci tenevo, era la materia che avrei scelto all'università! mi interrogò, feci un figurone e mi diede comunque 7.
    Queste sono "ingiustizie" che ti feriscono, ma non servono a crescere.
    sono delusioni che non portano a nessuna lezione se non che la vita è ingiusta, e ritengo che se qualcuno può contribuire all'ingiustizia della vita è suo dovere farlo, e non aggiungerci del suo!

    Sono con te Principe! ci si resta male, lo so, ma alla fine… che te ne frega!!!!!!!!! lasciali nel loro brodo e amen. Fra 10 anni loro saranno ancora lì a sentirsi importanti a dare voti, mentre tu avrai tutta una vita brillantissima da vivere!

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    1. Visto! Ognuno di noi ha alle spalle delle esperienze negative, nessuno ne è esente! E come dici tu, sono quelle esperienze che non ti insegnano niente se non a non fidarti degli altri.
      La scuola è una cosa troppo importante per lasciarla trascurata come lo è stata per anni. Troppe volte si è parlato di scuola intendendo gli interessi degli adulti, più che quelli dei bambini e dei ragazzi, troppe! Certo, chi scampa alla scuola italiana resiste a qualsiasi cosa, per questo i nostri studenti, pur con qualche lacuna, hanno successo anche all'estero, ma a che prezzo! Per uno che riesce a sfondare, quanti cadono sul campo di battaglia scolastico? Io sono certa che i ragazzi italiani siano in gamba anche se non vengono tormentati dagli insegnanti e che in tanti di più potrebbero eccellere, se solo venissero veramente seguiti e non soltanto vissuti come un dettaglio del proprio impiego.
      Sai cos'è?! Mi rendo conto di essere piuttosto severa nei miei giudizi in questo post e nei commenti, ma più ci penso, più trovo ingiustizie, se ci penso bene non c'è stato un anno scolastico dalle medie in poi in cui non abbia subito o abbia assistito a ingiustizie. Sono un po' stanchina, è ora di reagire.

      Ti ringrazio per l'esortazione al P.P., lui da lunedì, da quando cioè ha iniziato con il tema, si è messo a capo chino sui libri e spero che questa suo impegno sia premiato dal destino (che forse è più affidabile!) :(

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  5. Nooo! Lo vedi,quanti danni fanno i giudizi ingiusti! speriamo ci ripensi...
    Di nuovo in bocca al lupo a tutti e due!

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