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Chagall - dal web |
Il mio paesello si sviluppa lungo un torrente.
Un torrente conosciuto fin dai tempi dei Romani, che di qui passavano volentieri, che qui hanno lasciato anche delle cosine di uso quotidiano, qualche tazza, una tomba (forse) e diversi oggetti, oggi conservati al museo archeologico di Milano.
I Romani, nella loro infinita saggezza, ma anche e, soprattutto, perizia nel governo delle acque, avevano fatto un accampamento ad ovest il torrente, calcolando con precisione che se il corso d'acqua avesse tracimato, sarebbe uscito verso est, sud-est, per la precisione.
E così ha fatto il torrente, come da copione millenario.
E non si è fermato, perchè l'acqua non ammette freni, lo sappiamo dai tempi di Noè, non è vero?!
Ha percorso il suo solito cammino, più veloce e più voluminoso che mai e dove ha trovato impedimenti è uscito "dal seminato" è ha inondato case, strade, fogne, cantine, garage, metropolitana, tutto quello che si è frapposto tra lui e il suo destino non è stato risparmiato.
Dobbiamo stupircene?
Dobbiamo gridare allo scandalo?
Dobbiamo prendercela con le autorità?
No, la natura decide. Punto.
L'unica cosa che non possiamo fare è ripetere l'errore madornale di tentare di costringerla.
Aaahhhh, se ci fosse ancora Noè!
Cooooooooomunqueeeeeeeeeeeee.....
Ieri, nel caos dei trasporti milanesi, nel blocco di parti di città, a causa della fuoriuscita del Seveso e del Lambro, sono andata a vedere la mostra di Chagall.