Dopo il tampone covid (negativo), la biopsia.
Molto fastidiosa, solo sedazione locale. Per fortuna il dottore è simpatico, un capitano Kirk giovane, dà sicurezza, è spiritoso in maniera intelligente, sta dalla parte del paziente.
Tutto bene, il post esame, ci si rivede tra 14 giorni.
14 giorni!!!!???? mi sembra un'eternità. Ancora due settimane, 336 ore, sarà una lunghissima attesa.
Nel frattempo facciamo finta di niente, ave maria ... il lavoro riprende il Signore è ..., il Piccolo Principe supera la prima parte del test di ingresso per la sua scuola post diploma tu sei benedetta ..., cerchiamo di distrarci con la quotidianità e... benedetto è il frutto .....
Ed eccoci davanti al giovane capitano Kirk, spero capitano che lei sappia guidare questa astronave che le è stata data in consegna, spero che sia bravo come sembra, ha appena finito la pausa pranzo e quello di oggi è un lavoro duro, consegnare i referti a uomini che sono arrivati da lei con i fantasmi che le malattie portano in dotazione. La guardo, capitano Kirk, ha 35 anni, ma sembra più giovane, i suoi movimenti sono elastici ed energici, accende il pc, per lei non è uno strumento moderno, per lei è lo strumento abituale, penso questo mentre attendiamo...
Ci siamo...
dice proprio così,
ci siamo...
pausa, incrocia le mani sul tavolo e ci appoggia la fronte, ha i capelli castano chiaro, tendente al rosso, è un poco abbronzato, non parla.
Mi siedo accanto a mio marito, con il gelo appena caduto su quelle parole, ha cambiato postura, è dritto, tutto proteso all'ascolto del referto che ha intuito dalle prime parole essere pesante. Le mie rotelle, nella testa girano a "velocità di curvatura". Io non voglio crederci, non può essere, il capitano Kirk sta facendo una pausa troppo lunga, so che non è da lui, è troppo giovane per un'attesa così lunga, per un attimo capisco, è il dopo pranzo, è stanco. Gli dico:
Non sta parlando del referto vero?!, ce l'ha con il pc?
Alza la testa, apre gli occhioni vispi e stupiti e mi dice
No, no, non parlavo del referto, è questo sistema! bisogna aprire 3 programmi per accedere alla scheda del paziente!
Mio marito riprende a respirare, io sorrido, lui aggiunge,
Anzi, non vi preoccupate, l'ho già visto, è buono!
Finalmente mi calmo e anche il mio cuore riprende a battere.
Ecco qua, tutto negativo, stiamo tranquilli.
C'è infiammazione cronica, ma non c'è tumore, non c'è.
Vorrei invitarlo a cena! Adoro questo capitano Kirk, so che è troppo sveglio per non avere anche un bel caratterino, ma mi piacciono tanto le persone così dirette. Ci consegna tutto e prescrive gli esami per la prossima visita di controllo. Lo ringraziamo di cuore, con gioia.
Signor Sulu ci porti fuori!
Usciamo e prendiamo le scale per uscire velocemente da qui, questo non è l'Enterprise, e, se usciamo da qui, possiamo respirare, nello spazio fuori da qui c'è il sole e l'aria. Fuori da qui, l'apnea ha fine.
- FINE -
Mi dovete scusare carissimi, vi ho lasciato un po' con il fiato sospeso. Vi ho fatto provare un po' di quello che ho provato io in questi quasi due mesi estivi. La storia è vera. Mi sono sentita di raccontarla solo a lieto fine, non amo per niente i finali brutti. Se fossi sceneggiatrice farei solo film che finiscono bene! E quindi abbiamo atteso per un responso positivo e questo minimizza l'angoscia provata. Ma non cancella la sensazione che tutto quello che uno ha nella vita si può frantumare in un giorno di estate, addosso a un muro di città, la vita ci conduce in percorsi che siamo costretti a intraprendere e l'unica cosa che possiamo fare è armarci di coraggio e speranza. Ciò non toglie che tutto può finire in un attimo, la vita è anche questo, un attimo prima si vive, un attimo dopo si muore. Affrontare certi momenti è assolutamente più facile se abbiamo qualcuno che ci ama e che amiamo. Se poi abbiamo una fede, un Dio da pregare, una Madonna a cui affidarci, siamo molto fortunati, perchè la fede è curativa, per l'anima e talvolta per il corpo. Ecco di fronte all'inafferrabilità della vita, alla sua spietatezza, io non so come difendermi, se non affidandomi a Dio.
Cara, carissima Vale! Abbiamo tirato un sospirone di sollievo e stiamo cercando di vivere meglio che possiamo. Abbiamo ancora una piccola attesa da sopportare, il Piccolo Principe e l'esito del suo test di ingresso alla scuola post diploma...io continuo con le avemaria! Un abbraccio grandissimo!
RispondiEliminaI nostri problemi dipendono dalla nostra fede che se fosse grande come un granello di senape ci farebbe smuovere le montagne.
RispondiEliminaCiao.
P.S.
Lc 17,5-10 [In quel tempo], gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe....
Hai ragione...e credo che la mia fede sia più piccola del granello di senape. In attesa che germogli, mi abbandono alla speranza e cerco di coltivare la carità.
EliminaCiao
Se vuoi posso seguirti e tu puoi fare altrettanto.
EliminaEcco, Madre Teresa aveva la fede grande come un granello si senape.
Ciao.
Volentieri. Ciao!
EliminaGrazie.
EliminaCiao.
Leggo e gioisco, Ninin. Non sapevo che tu fossi in questa attesa così pesante... Hai fatto bene ad affidarti a Dio e alla Mamma Celeste,umanamente è difficile sostenere certe prove.
RispondiEliminaUn bacione 😘🌈
Grazie Maris. É proprio vero le mie risorse, umane, sono pochissima cosa di fronte alla complicazione della vita, se non avessi la fede, probabilmente troppe volte la disperazione avrebbe avuto la meglio. Un bacio a te e ai tuoi monelli.
EliminaCiao bella, son proprio contenta per te anche se non so dove hai fatto la biopsia.
RispondiEliminaDai, che dopo l'apnea si ricomincia a respirare 🙂
Ciao Patricia, è una storia lunga. Non l'ho fatta io, l'ha fatta mio marito. Spesso scrivo in maniera "velata", mi aiuta a prendere le distanze e rielaborare i fatti che mi accadono. Grazie
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