venerdì 22 gennaio 2021

Lettere



Sto trascrivendo la tua corrispondenza. Quella in entrata. Quella in uscita non ce l'ho. Sarà finita in qualche discarica, o magari ora la carta sarà già decomposta in carbonio, ossigeno, idrogeno o che ne so! Forse la sto respirando...

Comunque non credo che qualcuno abbia tenuto le tue lettere, non almeno i nonni, di cui le case sono state svuotate e riorganizzate alla loro morte. I tuoi genitori, se anche avessero conservato le lettere , lo hanno fatto male: la zia, un giorno, presa da amarezza e dolore, come mai l'avevo vista, ha bruciato tutte le carte, c'eri anche tu quella volta, non hai osato opporti, troppo saggia tua sorella, troppo buona, troppo stanca, perchè tu potessi contraddirla. E così  non ho le tue risposte, non leggo la tua grafia, non so come scrivevi periodi lunghi, di te ho i biglietti di auguri di poche parole e dei "ti voglio bene" che non riuscivi a dire a voce.

Ne farò una raccolta, della tua corrispondenza, sarà storia della famiglia da lasciare ai miei figli, i miei  e i tuoi nipoti, per il momento trascrivo, cerco di tradurre e comprendere. 

E' faticosissimo e doloroso.  Riesco a copiare solo poche pagine al giorno, mi ritrovo catapultata tra quelle righe, quel tempo, con la solita sensazione di impotenza e con la frustrazione di capire solo ora, troppo tardi. Le lettere sono scritte male, piene di errori, ricche di influenze dialettali, a causa della minima alfabetizzazione a cui quel tempo avevano diritto i figli del popolo, i poveri. Ma sono, proprio perchè essenziali nella forma e nel messaggio, estremamente piene di emozioni, da queste lettere illetterate viene fuori il carattere, le vere intenzioni, i veri sentimenti, più a me che a te, quando le hai ricevute, le leggo senza il pregiudizio del presente, le leggo con l'innocenza del futuro, il tempo migliore per giudicare il passato.

Oggi più che in altri giorni sono tormentata da un'immagine. La voglio scrivere qui, so che una volta espressa, palesata, smetterà di mostrarsi. 

Hai 22 anni e mezzo, hai appena partorito, tua madre è arrivata dalla montagna, piena di esperienza per aver fatto la tata, aver avuto 5 figli e 3 nipoti e aver assistito a innumerevoli parti di donne (e anche animali sì!), del passaggio dal buio alla luce ne sa tantissimo, tu sei la sua figlia più piccola, non hai avuto fratelli da accudire, solo due nipoti, figli della sorella saggia e tanto amata, ma non ne sai niente di quello che accade quando si diventa madre. La tua è lì. Ti confessa, dopo 35 anni, che si è sposata perchè incinta, non lo avevi mai saputo prima, pensavi che la tua sorella saggia fosse nata prematura, quanti prematuri all'epoca, no?! Questo ti consola, tua madre non parla mai con te di cose importanti, si è confidata, per farti sentire meglio, e tu sei felice. Sì, felice, perchè questo tuo bambino non è stato un errore, è arrivato troppo presto, d'accordo, ma ha solo anticipato un matrimonio che si sarebbe svolto di lì a pochi mesi, hai sempre amato i bambini e questo figlio che vorresti unico è il tuo sogno che si realizza. Tua madre ti aiuta, ti consiglia, ti istruisce con tutte le conoscenze che ha, anche se poco scientifiche ai nostri occhi, sono quelle che hanno permesso a noi di essere qui oggi, evoluzione dei nostri antenati selvaggi. L'ascolti, come tutte le madri hai dubbi, paure e insicurezze, ma godi di questo momento che per una volta nella vita ti mette al centro della vita degli altri, per una volta nella vita non arrivi ultima, sei protagonista, finalmente. E così a 22 anni e mezzo sei il centro della tua vita, di quella di tuo figlio , di tua madre e di tuo marito e incassi le meritate attenzioni. Ma arriva una lettera. E' la lettera che mi conferma il motivo della tua amarezza pensando a tuo padre, nei giorni che hanno preceduto la tua morte. Tuo padre racconta di sentirsi solo, stanco per i lavori da fare, incapace di gestire il figlio ribelle, non chiede alla nonna di tornare, è più sottile, usa il senso di colpa. Quel maledetto senso di colpa che ha segnato le nostre vite e al quale ho dichiarato guerra da che l' ho capito. La nonna tornerà a casa e ripristinerà l'ordine. Tu rimarrai qui, lontano, con un bimbo che presto avrà problemi di salute e tutta la vita davanti, che ti aggredirà come una bestia feroce.

Ecco immaginarti così giovane, con questo bambino in braccio, inesperta e insicura, ecco...mi strazia. Quando si potrà viaggiare nel tempo, devi sapere che verrò lì da te, in quel momento in cui la nonna se ne va. Ti prenderò il bambino dalle braccia e ti dirò di andare a riposare un po', ti laverò i panni, ti preparerò da mangiare e ti avvolgerò di un abbraccio infinito. Dopotutto ho 48 anni e tu potresti essere mia figlia. Ti racconterò che la vita sarà dura, ma che ogni volta che avrai bisogno, farò il mio viaggio nel tempo e sarò lì con te, a confortarti e aiutarti. E queste lettere che ora mi raccontano dettagli che la tua memoria aveva deciso di non tramandare, le butterò. Non serviranno più. E forse i miei figli, i miei nipoti...le respireranno...

9 commenti:

  1. È un post davvero colmo di emozioni, posso solo immaginare la fatica che ti costa, le emozioni spaziano tra la gioia, tristezza, stupore, scoperta, un caleidoscopio di emozioni e sentimenti. Ciao Ninin.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa, ho scoperto che chiamare in aiuto le parole, rende le mie emozioni più chiare, più a mia dimensione, non mi divorano, sono io che le domino, sono io che combatto contro un "drago" che ha la forma che io gli do. Le parole sono importanti, saperle usare ancora di più. Sono il mio scudo e la mia spada, il "drago" non mi fa paura. Un bacio

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  2. Tanti sentimenti in un post.
    Brava, così si scrive e gli altri leggono con piacere.
    Ciao.

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    1. Grazie Gus, mi hai fatto un grande complimento. Ciao

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  3. Ecco Vale, un'ennesima cosa che abbiamo in comune!
    La corrispondenza di mia mamma è ampia, non c'erano i telefoni e le famiglie erano lontane.
    Era l'unica eredità a cui teneva veramente, la devo sistemare per questo, per amore. Un bacio

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  4. Quante emozioni diverse ho provato nel leggere il tuo post. Ho avuto il primo figlio a 18 anni, cresce con lui è sta un'esperienza esaltante e faticosa allo stesso tempo e non mi sono mai pentita della mia scelta di tenerlo. Gli atri figli sono arrivati dopo, con più consapevolezza.
    Conservo gelosamente le lettere che si scambiavano i miei nonni e i miei genitori, in quegli scritti c'è un mondo ormai scomparso.
    Un abbraccio.

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    1. Intanto, Joanna, prenditi i miei sinceri complimenti, perchè crescere un bambino a 18 anni è qualcosa di speciale e ci vuole una persona (meglio due) speciale!
      E poi, riguardo il mondo scomparso, è proprio vero, ci sono racconti che sono più simili alle fiabe che alla realtà che viviamo oggi. Non era tutto bello, anzi, tanta era la fatica, poco il cibo sulla tavola e tantissimi i problemi di ogni tipo. Erano più infelici di noi? Non so, forse tutto dipendeva dall'amore che legava le persone tra loro, un po' come adesso... Un abbraccio

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  5. È un tesoro prezioso, l'insieme di lettere che aiutano a conservare le emozioni di vite passate. Da un mese è morto mio padre, mia madre nel 2013, e in un cassetto ho ritrovato le lettere che si scambiavano da fidanzati. Ne ho letto un paio poi ho richiuso il cassetto. Le metterò in ordine, le conserverò , le leggerò perché è come non disperdere vite passate. "Respirarle" come hai scritto tu.
    Penso che ci scriverò un post, non ora però, ma quando sarà meno doloroso.

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  6. Ciao Azzurrocielo. É sempre doloroso "toccare" ciò che rimane di chi non è più con noi. Ancora oggi, a distanza di due anni, non riesco a guardare le foto di mia mamma sorridente, divorata dalla malinconia di non sentire dal vivo le sue risate. I sensi che abbiamo per arrabattarci in questa vita fatta di materia, non sono sufficienti per percepire la presenza di chi materia non è più , la distanza ci affligge. Sei ancora in lutto intenso, la perdita del tuo papà è ancora troppo vicina nel tempo, hai diritto ad un periodo di "latenza".
    Quando riuscirai a leggere le vite dei tuoi genitori, ragazzi speranzosi, giovani e belli, ne sarai commossa e conquistata e sentirai tante altre cose che vivrai solo tu. Sarà un modo per ricordarli e rifondare parte di te.

    P.S. 1 Il tuo blog è UnAzzurroCielo?
    P.S. 2 ...tra l'altro... Azzurrocielo è un nickname bellissimo!

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