sabato 24 aprile 2021

Tre parole

 


L'ultima volta che mi hai fatto gli auguri, ti ho detto nel solito modo diretto, quello che uso con te:

"Se mi scrivi anche un biglietto, io lo apprezzo volentieri"

e mi hai risposto, nel tuo solito modo brusco:

"Lo sai che non sono abituato a scrivere biglietti di auguri!"

"Lo so, ma qualche volta si può fare qualcosa di diverso"

Stamattina ti sei presentato con il tuo regalo e sei scappato via veloce, come fai di solito.

Era in una busta il tuo regalo e c'era un biglietto e sul biglietto c'erano gli auguri e c'era scritto anche quello che non riesci a dirmi mai, che non mi hai detto mai, perchè tra padre e figlia non occorre dirsi che ci si vuole bene, no?!

Invece quelle tre parole, sono il regalo più prezioso che oggi non potevo aspettarmi, ma che aspetto da 49 anni, che so che fatica è stata accantonare il tuo modo burbero e orgoglioso di  porti.

Oggi è un giorno felice, compio 49 anni, tante persone carine se ne sono ricordate, ma soprattutto tu, tu mi hai donato quelle tre parole che ero rassegnata a non sentire mai da te. 

Eh, sì, ti voglio bene anch'io papà. 

3 commenti:

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