Un'altra forte scossa.
Non l'ho sentita, come la volta scorsa.
Ascolto la tv: i morti, i danni, la paura, l'angoscia, lo scoramento.
Ma la natura non lo sa.
Non sa quanto può essere mortale un suo fremito, la natura non è cattiva, la natura è natura.
Noi abbiamo creduto di poter fare, desiderare, progettare, senza pensare che tutto può finire in un momento.
L'uomo è antropocentrico, la natura no.
Le case che crollano, i luoghi di lavoro che uccidono, le chiese che si sbriciolano, tutto quello che per l'uomo è importante sparisce, senza che lui possa intervenire.
L'impotenza ci riporta in maniera scioccante alla nostra finitezza.
E' necessario stringersi intorno alla sofferenza di chi ha subìto l'incoscienza della natura e dare un senso alla distruzione.
Se un senso c'è, è quello di ripartire dalla nostra vita, l'unico tesoro, fuggevole ma inestimabile, che possediamo.Un abbraccio particolare a Monica
mi sa che, più o meno, abbiamo scritto tutte lo stesso post, oggi.
RispondiElimina:(
Del resto lo sconforto non può che essere comune...
EliminaMI unisco all'abbraccio per Monica...e tutte le persone che vivono nella paura in questo momento!
RispondiEliminaDavvero penso che sia importante non sentirsi soli.
EliminaSono momenti troppo gravi per viverli nell'indifferenza.
In questi momenti ci rendiamo conto di quanto siamo fragili e impotenti davanti a situazioni incontrollabili e molto più grandi di noi!un abbraccio
RispondiElimina:)
Eliminache bel post!
RispondiEliminaGrazie...anche se avrei voluto non aver la necessità di scriverlo. :(
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