venerdì 24 aprile 2015

La mia festa e quella di Tarzan

Capi partigiani dell'Ossola - da Wikipedia

Oggi è un giorno importante.
Tarzan se lo ricordava sempre.
A dire il vero non aveva quella memoria dei precisi, di quelli che non si dimenticano mai dove mettono le cose, quelli ordinati, quelli che sanno sempre cosa hanno mangiato, a che ora e con chi.
No, la sua era una memoria ad argomenti.
Si ricordava per esempio sempre le ricorrenze, gli onomastici, i compleanni, gli anniversari e ....i risultati delle partite dell'Inter!
In questi 70 anni domani, dalla Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, non posso non ricordare lui.
Lui era un ragazzino di 17 anni, nell'aprile del '45.
Aveva la stessa età di mio figlio.

Era un partigiano.
Tarzan era il suo nome di battaglia, quando gliene chiesi il perchè, mi rispose che urlava come Tarzan ...OOOOhhhh-Oh-Oh-Oh-OOOOOhhhh...OOOOhhhh-Oh-Oh-Oh-OOOOOhhhh!!!
Era piccolo, svelto, ribelle.
Dopo l'8 settembre aveva iniziato a portare viveri ai partigiani nel comasco.
Lo presero, lo misero in prigione. Scappò, si aggiunse ad un gruppo partigiano in Val d'Ossola. Sfuggì ad un rastrellamento.
Visse (e la sua vita ha permesso quella di mio figlio) e il 25 aprile 1945 fu tra quelli che poterono dire di essere stati dalla parte giusta.
Poi cercò di inventarsi una nuova vita, come tutti fecero allora, accantonarono il brutto per buttarsi sul futuro, ci riuscì, ci riuscirono.
Ma in età adulta, dopo una malattia quasi mortale, il ricordo della giovinezza, del bene fatto e ricevuto, della guerra e degli eroi lo fecero riavvicinarsi a quello che era stato e diventò un convinto attivista della causa della pace, della democrazia, della libertà.
Si vantava di essere stato partigiano, ne era orgoglioso e alimentava il ricordo frequentando suoi ex compagni. Quando morì, tutti quelli che lo avevano accompagnano erano lì, presenti con commozione e grande umanità: un segno di amicizia che non si può non considerare raro e estremamente consolatorio.
L'Italia in 70 anni è molto cambiata e, anche se non è proprio come i giovani morti per la libertà avevano sognato, è un paese che ha fatto veramente dei miracoli e continua a farli.
Noi italiani abbiamo sempre da lamentarci, ma Tarzan aveva vissuto di poco, aveva rischiato di morire per ideali che ora diamo come assodati, non aveva potuto studiare, era cresciuto in una dittatura che ha mandato al macello il suo popolo. E come lui tutti.
Mio figlio, che di anni ne ha ugualmente 17, al confronto sta su un altro pianeta! Non devo dimenticarlo!

Il mio compleanno di oggi (43 anni!), non passerà senza che un pensiero sia dedicato al ragazzino di 17 anni che chiamavano Tarzan e che non si sarebbe dimenticato di farmi gli auguri di buon compleanno...perchè è nel giorno prima della mia festa! Mi diceva così, mio Suocero, proprio così: doppio festeggiamento!

Auguri a voi per la Festa della Liberazione, perchè ci aiuti a ricordare da dove veniamo!

4 commenti:

  1. Tanti auguri Ninin, di cuore.
    Che bello festeggiare con questo ricordo di tuo suocero. E' vero l'Italia non è quella che chi è morto avrebbe voluto, ma chissà come sarebbe senza il loro sacrificio.
    L'importante è esserne consapevoli.
    Buon compleanno e buon 25 aprile :-)

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  2. Grazie per gli auguri e anche per avermi ricordato di esporre la bandiera, è quella che usava mio suocero nelle manifestazioni.
    Emozionante il racconto del tuo papà, la generazione dei nostri genitori, seppur bambina, è stata segnata dalla guerra e dai suoi postumi.
    Domani ti penserò anch'io! ;)

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  3. Il Piemonte è stato sicuramente un caposaldo della Resistenza. Grazie per le dritte storiche e cercherò il libro che suggerisci in biblioteca. :)))

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