lunedì 30 gennaio 2012

Me la canto e me la suono


Oggi è il mio onomastico e nessuno, COME AL SOLITO, se ne è ricordato!
Io sì!
Mi dedico una canzone che mi piace tanto, che mi fa dimenticare questo freddo polare (ricordate: oggi è il secondo giorno della merla) e mi dà tanta serenità.
La dedico anche a voi, che da oggi vi ricorderete per sempre che il 30 gennaio è il mio onomastico, veroooo?!
Eccola qui

domenica 29 gennaio 2012

Con un poco di zucchero....2


...la pillola va giù?

Eccovi alla mia rubrica domenicale: posterò dei pensieri che mi hanno lasciato lì, a riflettere. Da cui voglio imparare qualcosa. Li condividerò con voi, chiedendovi di commentarli.

- Numero 2 -

L'altro giorno era la Giornata della Memoria e non ho scritto nulla a riguardo, perchè avevo intenzione di proporvi qualcosa nel post di oggi.
C'è qualcosa che non mi quadra mai, quando penso allo sterminio degli ebrei e le nefandezze del nazismo: ma le brave persone, dov'erano? La gente "normale" dov'era? Le madri e i padri tedeschi cosa facevano? Come vivevano la quotidianità? E poi, alla fine della guerra, dove sono finiti i soldati nazisti "comuni" e le loro famiglie? Come hanno potuto mescolarsi allo spirito democratico di una nuova epoca? Molti sono scappati, ma il popolo tedesco, quello che inneggiava a Hitler, come si è riciclato?
Non mi è mai bastata "La banalità del male" per dare risposte ai  miei dubbi.
Non ne faccio ovviamente una questione di popolo,  mi interessa saper come si possa sopravvivere al rimorso, se lo sia è vissuto, insomma cosa è successo in Germania dopo l'orrore, come ha fatto a ricominciare da capo. 
I libri di scuola non ne parlano e, allora, io ne ho trovato uno, scritto da una testimone diretta.
Ursula Rutter Barzaghi è una donna tedesca sposata ad un italiano e residente a Milano da tanti anni. E' figlia di un istruttore delle SS e come tale, da bambina, viveva in una caserma in Lorena. Da adulta ha ricostruito il suo passato, concentrandosi su ricordi che aveva sepolto dentro di sè, ma che comparivano sotto forma di sogni angoscianti. Il suo è un racconto onesto, a tratti duro, che parla di qualcosa che noi non conosciamo: il bisogno del popolo tedesco di rimuovere l'orrore che aveva provocato. Un punto di vista critico e diretto di ciò che successe all'indomani della guerra. Ve ne lascio un piccolo esempio. Siamo nel 1950/51 e Ursula ha circa 12 anni:

(...)"La cinematografia dell'epoca produceva un gran numero di film che esaltavano la splendida natura e i buoni e sani sentimenti della società tedesca. Anche se tra noi ragazzi circolavano da tempo strane voci, il modello più credibile rimaneva quello offertoci ogni domenica pomeriggio dallo schermo. Campi di sterminio per zingari, malati di mente ed ebrei erano una pura invenzione dei nemici creata per screditare i tedeschi. Anch'io propendevo per la teoria del nemico malintenzionato e, forse nel timore di fare brutte scoperte, non ero curiosa di sapere chi fossero esattamente questi nemici.
Il rispetto per i più deboli, la rettitudine e l'orgoglio dell'appartenenza erano i concetti base dell'insegnamento scolastico.(...) Non vi era famiglia che durante l'inverno si dimenticasse dei poveri uccellini: tutti costruivano casette o spargevano briciole di pane sui davanzali delle finestre."(...)
tratto da UN BAMBINO PIANGE ANCORA di U. Rutter Barzaghi

Cosa ne pensate?



sabato 28 gennaio 2012

Biscottini parte quarta - Nuvolette



Eccoci alla quarta puntata dei biscottini di natale , che dedico a Dony, perchè lei è molto dolce.
Queste sono piccole meringhe, che mi va di chiamare Nuvolette.
Da piccola le chiamavo spumiglie, ma forse oggi non si usa più.
Mia madre ha provato diverse volte a farle, ma finivano inesorabilmente male: 
o bruciate, o crude, o dure come sassi, insomma immangiabili.
Io non mi sono mai cimentata nel farle, per evitare di riprodurre l'insuccesso.
Poi, un giorno, ho trovato questa ricetta e ci ho provato: 
grande soddisfazione per me e per i miei figli, che ne vanno matti!

Ci sono in verità diverse versioni, questa a mio parere è semplice e di sicura riuscita.

giovedì 26 gennaio 2012

Il Cavaliere Volante


Bozzetto di Leonardo da Vinci


Il Piccolo Principe ha alcuni fedeli compagni.
Non fa fatica a fare amicizia, si adatta abbastanza bene ai contesti sociali in cui sta, però, al contrario del Principe Felice che dopo tre secondi di dialogo è già un tuo grande amico anche se non si ricorda bene il tuo nome, lui è più guardingo, ti studia un po' e, solo dopo diverse prove di valore "ti nomina suo Cavaliere", chi altro può essere l'amico di un principe?
Ecco le prove:
Il candidato Cavaliere non si deve imporre.
Deve avere carattere, ma non essere prevaricante.
Deve dimostrare stima per il  Principe.
Deve condividere  la sua grande passione: il Lego.
Deve essere leale.
Fatta la premessa, vi presento il primo fedele compagno, chissà se ci troverete anche vostro figlio o qualche suo amico in questa descrizione?

mercoledì 25 gennaio 2012

Patatrac!

Immagine tratta da Corriere.it


Ho un sacco di cose da fare stamattina, ma non posso non scrivere questo post ora.
Basta un patatrac e tutto cambia!

Stamattina, al rientro dall' aver accompagnato il Piccolo Principe a scuola vado in bagno.
Mi sto per alzare dalla "seduta", lo so non è una bella immagine, ma passateci su, e sento tutto muoversi: la tazza sotto di me , la doccia di fianco a me, le collane appese e non capisco!

Non ho capito che cosa stava succedendo, dapprima ho dato colpa alla ditta a me confinante, che ogni tanto fa vibrare il pavimento, ma non erano vibrazioni era un andare su e giù e non ho capito!

Poi rifletto un attimo e mi dico "Il terremoto, è il terremoto. Ma figurati, in piena pianura padana non si sente così! Ti sbagli di certo."
Accendo la tv e davvero era il terremoto.
Rimango di sale.
Ho impiegato almeno 5 minuti per realizzare cosa era successo.

In 5 minuti ti può crollare letteralmente tutto addosso.

Non è accaduto nulla, ma se fosse stato davvero un terremoto forte?

A scuola, i miei figli e i loro insegnanti avrebbero realizzato in tempo che era un terremoto?  
Si sarebbero messi in salvo?

E mio marito al lavoro?

E mia madre al terzo piano? E mia suocera, chiusa in casa?

Ora sì che ho paura, perchè tutto può succedere in un attimo e senza che te ne accorga. 
Ho compreso per un momento chi il terremoto lo ha subito davvero.
In pochi istanti l'impotenza umana assiste alla tragedia.
Speriamo sia un caso isolato...
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