domenica 29 gennaio 2012

Con un poco di zucchero....2


...la pillola va giù?

Eccovi alla mia rubrica domenicale: posterò dei pensieri che mi hanno lasciato lì, a riflettere. Da cui voglio imparare qualcosa. Li condividerò con voi, chiedendovi di commentarli.

- Numero 2 -

L'altro giorno era la Giornata della Memoria e non ho scritto nulla a riguardo, perchè avevo intenzione di proporvi qualcosa nel post di oggi.
C'è qualcosa che non mi quadra mai, quando penso allo sterminio degli ebrei e le nefandezze del nazismo: ma le brave persone, dov'erano? La gente "normale" dov'era? Le madri e i padri tedeschi cosa facevano? Come vivevano la quotidianità? E poi, alla fine della guerra, dove sono finiti i soldati nazisti "comuni" e le loro famiglie? Come hanno potuto mescolarsi allo spirito democratico di una nuova epoca? Molti sono scappati, ma il popolo tedesco, quello che inneggiava a Hitler, come si è riciclato?
Non mi è mai bastata "La banalità del male" per dare risposte ai  miei dubbi.
Non ne faccio ovviamente una questione di popolo,  mi interessa saper come si possa sopravvivere al rimorso, se lo sia è vissuto, insomma cosa è successo in Germania dopo l'orrore, come ha fatto a ricominciare da capo. 
I libri di scuola non ne parlano e, allora, io ne ho trovato uno, scritto da una testimone diretta.
Ursula Rutter Barzaghi è una donna tedesca sposata ad un italiano e residente a Milano da tanti anni. E' figlia di un istruttore delle SS e come tale, da bambina, viveva in una caserma in Lorena. Da adulta ha ricostruito il suo passato, concentrandosi su ricordi che aveva sepolto dentro di sè, ma che comparivano sotto forma di sogni angoscianti. Il suo è un racconto onesto, a tratti duro, che parla di qualcosa che noi non conosciamo: il bisogno del popolo tedesco di rimuovere l'orrore che aveva provocato. Un punto di vista critico e diretto di ciò che successe all'indomani della guerra. Ve ne lascio un piccolo esempio. Siamo nel 1950/51 e Ursula ha circa 12 anni:

(...)"La cinematografia dell'epoca produceva un gran numero di film che esaltavano la splendida natura e i buoni e sani sentimenti della società tedesca. Anche se tra noi ragazzi circolavano da tempo strane voci, il modello più credibile rimaneva quello offertoci ogni domenica pomeriggio dallo schermo. Campi di sterminio per zingari, malati di mente ed ebrei erano una pura invenzione dei nemici creata per screditare i tedeschi. Anch'io propendevo per la teoria del nemico malintenzionato e, forse nel timore di fare brutte scoperte, non ero curiosa di sapere chi fossero esattamente questi nemici.
Il rispetto per i più deboli, la rettitudine e l'orgoglio dell'appartenenza erano i concetti base dell'insegnamento scolastico.(...) Non vi era famiglia che durante l'inverno si dimenticasse dei poveri uccellini: tutti costruivano casette o spargevano briciole di pane sui davanzali delle finestre."(...)
tratto da UN BAMBINO PIANGE ANCORA di U. Rutter Barzaghi

Cosa ne pensate?



4 commenti:

  1. Tempo fa' ho visto un documentario in tv a questo proposito, non ricordo su quale canale...pare che molti tedeschi non siano affatto sopravvissuti alla scoperta degli orrori nazisti, e infatti in quel periodo il numero di suicidi crebbe a dismisura...e non fatico a crederlo...prova a immaginare tuo marito o tuo padre, persone che ami profondamente e pensi siano le migliori del mondo...un giorno le arrestano e scopri che introducevano gas letale in una stanza buia piena di decine di uomini, donne e bambini, nudi e tremanti in attesa della fine...

    Quello che piu' mi fa rabbia è il popolo tedesco attuale.
    Se invece di prendere in giro gli italiani in merito alla vicenda Schettino facessero un po' di autocritica e pensassero alle proprie di vergogne, sarebbe meglio!
    Buona domenica carissima!
    Dony
    P.S. mi sono permessa di mettere un link al tuo post delle meringhe nel mio di oggi!

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    Risposte
    1. Ho visto il link, grazie, anche per la dedica: sono una golosastra, l'avrai capito.

      A quello che hai scritto come commento al mio post, posso solo aggiungere che noi italiani di difetti ne abbiamo tanti, ma tra questi non c'è la mancanza di autocritica, questo, penso, ci renda estremamente umani, con tutto quello che comporta.

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  2. lo sai che pure io me lo sono chiesto spesso. Non deve essere stato facile scoprire certo orrori magari compiuti dal vicino di casa o dall'amico di una vita, sono cose che difficilmente si accettano.

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    1. Certo bisognerebbe mettersi in quei panni...
      Io credo che non sarei riuscita a "dimenticare", o forse mi illudo di crederlo.

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