venerdì 25 gennaio 2019

Non nel mio nome!


Makkox  - Gazebo Rai 3 , 19 aprile 2015
Carissimi, sono qui con il naso colante, un lieve mal di testa e una "gnorgnia" direbbe mia madre (una voglia di far niente!) che neanche il cielo splendidamente azzurro di oggi mi toglie di dosso, ma...!
 Ma, oggi scrivo qualcosa che mi preme molto, da tanto tempo volevo scriverlo, ma ..., appunto, ma sono sempre stata restia a farlo.
Ora vi spiego, in questo blog, mi sono ripromessa di scrivere ciò che poteva unire più che dividere, sono fermamente convinta che anche persone molto diverse, abbiano in comune qualcosa: credo di poter imparare da chiunque qualcosa, anche piccola, per questo ho sempre un tono che spero voi percepiate come accogliente. La vita reale ci costringe a fare scelte spesso tra questo O quello, ebbene io vorrei scegliere fra questo E quello.
Ma ci sono momenti in cui non si può tacere, anche se parlare può portare disaccordi.
Se avete letto diversi dei miei post, saprete che sono una persona che tende alla semplicità, non nel suo significato di banalità, ma nel suo significato di purezza: ciò che è semplice (non semplicistico eh!) spesso è  migliore, pulito.
Quando ho un problema, cerco la soluzione che oltre a risolverlo, non crei un altro danno.
Questo tipo di approccio, di solito è il più faticoso, il più lungo, il più paziente, ma anche il migliore.
Facciamo un esempio, potrei usare il lievito di birra per la mia pizza o il mio pane, ma la pasta madre, che naturalmente mi impegna in termini di tempo e attenzione, mi dà un pane più buono, più economico, di più lunga durata.
Un altro: potrei accontentare ogni protesta (leggere "capriccio" per figli fino ai 10 anni) dei miei figli, ma non otterrei il loro bene, solo il mio in termini di stress e sensi di colpa. La discussione, la spiegazione, la coerenza sono molto più faticosi, ma portano alla lunga al bene di tutti e alla formazione di personalità forti e autonome.
Veniamo al dunque, tendendo alla semplicità, so che esistono alcuni valori che fanno di noi uomini e donne umanità e comportamenti che invece fanno di noi degli esseri che non ambiscono all'evoluzione, ma che ci riportano a momenti in cui la sopraffazione era regola per la sopravvivenza.
L'altruismo è una specifica umana evolutiva, l'uomo se solidale, vive meglio e più a lungo.
Chi dà riceve, sempre, anche se non subito.

All'incirca 1 italiano su 3 pensa che il ministro dell'interno abbia ragione a non far sbarcare dei poveracci, che hanno rischiato di morire prima in Libia, poi nel Mediterraneo e ora fra le onde del mare grosso anche se soccorsi da una ong che fa questo per motivi umanitari (chi salva le vite fa sempre qualcosa di umanitario!)....ah! perchè altrimenti questi poveracci ci IN-VA-DO-NO!!!FATEMI RIDERE PER FAVORE, FATEMI SGANASCIARE DALLE RISATE!!! Una pausa dopo la ca**ata del secolo!!!

Ecco ora che arriva la mia semplicità: NON NEL MIO NOME!
Non sia nel mio nome che  sia fatta la volontà di quel terzo di italiani razzisti (scusate, ma non trovo un'altra parola) che dal loro divano decidono che la loro vita è più importante di quella di un bambino, di una donna, di un uomo solo perchè quelli sono sporchi, straccioni e neri, non dimentichiamoci del nero! che è sempre un colore brutto,
ci ricorda la miseria da cui la massima parte degli italiani proviene, ma che dimentica,
ci ricorda l'ignoranza da cui solo pochi di noi si è scansato,
e la morte, vogliamo parlare di quanto il nero ricordi la morte!? che paura ci fa la morte! Che leggiamo ogni giorno nella faccia di un popolo che invecchia sempre di più.

Non sia nel mio nome che si decide di non aiutare, di tornare alla legge della giungla, di non guardare in faccia quelle persone e chiamarle per nome, di non dar loro una dignità e trattarle invece come rifiuti tossici. 
Questo, penserete, non è semplice, cara Ninin, non è semplice! Invece sì, lo è , è semplice, ma è faticoso, impegnativo, lento e paziente. Ciò che è semplice diventa anche giusto e alla lunga è il bene.
Chi non accetta che l'uomo è fatto per evolversi, non è umanità!

Tante altre cose mi verrebbe da dirvi, ma ve ne lascio solo una che, quando penso ai bambini, mi atterrisce e nello stesso tempo mi dà speranza: la quasi totalità dei bambini sotto i due anni che partono dalla Libia con le loro mamme sono frutto di violenza, le loro mamme li tengono stretti anche se sono figli dei loro aguzzini, non so spiegare quanto quelle donne mi commuovano e muovano dentro di me un dolore che non trova  risposta.

9 commenti:

  1. Nini, ti voglio dire grazie per questo post. Davvero.
    Come scrivevo anche da Mariella un paio di giorni fa, ciò che mi fa orrore oltre alla tragedia in atto in mare, è proprio il fatto che molti si stanno come abituando a tutto ciò. Ormai non fa quasi più notizia... e invece lì su quelle barche e lì in fondo al mare ci sono degli esseri umani, ognuno con la loro storia, un volto, un nome.
    E' terribile.

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    1. Sai qual è il problema? E' che per noi sono solo immagini, che scorrono, finzione che vediamo solo attraverso un mezzo elettronico.
      Non ne sentiamo la voce, non li guardiamo negli occhi, non sentiamo l'odore della loro paura e della loro disperazione, non cogliamo il freddo delle loro mani.Il tutto viene filtrato solo da uno dei nostri sensi:la vista. Ma noi siamo fatti di 5 sensi (qualcuno anche di 6) e la nostra mente e il nostro cuore non credono a ciò che gli occhi vedono.
      Sfido chiunque a salire su una di quelle navi o ad assistere ad un salvataggio e non rimanere scioccato e partecipe.
      Non credo che la gente si abitui sai? Credo che non voglia crederci, più facile, così non la riguarda, non la coinvolge e può continuare a cambiare canale senza sensi di colpa. Però...questa gente è solo uno su tre, dobbiamo ricordarcelo: la maggioranza è umana|

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  2. Cara Minin, concordo in tutto per tutto. Bel post. Buona serata.
    sinforosa

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    1. Grazie Sinforosa e non sai quanto vorrei sbagliarmi!!!

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  3. Disumanità, è quello che ci sta avvolgendo.
    Come te, io mi ribello con tutte le mie forze. Perché a me la storia ha insegnato che ci sono strade inevitabili che abbiamo già attraversato e tragedie lontane e vicine che avrebbero dovuto renderci migliori a tal punto da non ricadere negli stessi errori.
    Invece non è così, purtroppo. Ma io, non mi arrendo.
    E vedo nemmeno tu.

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    1. Siamo superficiali, pensiamo di essere migliori dei nostri nonni, pensiamo che siamo troppo diversi da cadere nelle trappole che la storia ci ripropone continuamente, sbagliamo. E' necessario avere sempre alta l'attenzione, al minimo segnale distorto.

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  4. Sai Vale?! ti dirò, anche se fossero tutti assassini, delinquenti, anche se fossero la feccia dell'umanità, la civiltà pretende che vengano salvati, poi condannati, ma prima salvati, prima salvati. Non ci appartengono le vite altrui.

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  5. Ciao Ninin, un abbraccio grande.
    Non è solo l'indifferenza che mi preoccupa, ma anche la cattiveria. Sento continuamente persone "normali" o presunte tali parlare della vita di persone disperate come se non fossero di carne e ossa. E' allucinante, il nostro è davvero un paese senza memoria?

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    1. Si chiamano egoismo e crudeltà, ci sono sempre: nei periodi buoni si nascondono, nei periodi brutti danno sfoggio di sè.
      Ma i giusti che "erediteranno la terra", sanno sempre riconoscerli e sanno da che parte stare. Un bacio

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