martedì 28 aprile 2020

Un anno senza te

Quello che lascia la morte di una madre è una voragine.

Si apre quando scopri che la sua assenza sarà definitiva, improvvisamente.
Nè gli occhi, nè le orecchie, nè le mani potranno darti la rassicurazione che lei è ancora lì, ad un passo da te.
Il suono della sua voce, le sue parole, il suo modo di guardare e di ridere, di mescolare la minestra, di posare la forchetta, di piegare la biancheria, di passarsi le mani fra i capelli e tutte quelle cose che fanno di ognuno di noi un essere unico, proprio tutte, da un determinato momento non ci sono più.
E tutte le sicurezze, come durante una frana, crollano.
Ma la voragine rimane.
Scopri che tu sei fatta di molto di lei, la tua materia è la sua, scopri che niente riuscirà a rimettere le cose a posto, scopri che ciò che hai di lei non basta a riportarla a te.
Allora fai finta di niente e ti ripeti che è così per tutti quelli che perdono una madre, senza fare troppo scene, accettano e via.
Ma è davvero così? Ma come fanno loro a riempire la voragine e con cosa?
 Perchè quell'amore che hai dato per tanto tempo per scontato, che hai da che sei nata, che anche in periodi di contestazione non hai mai messo in discussione, quell'amore non  ha più soggetto e neanche oggetto. Forse la soluzione è semplice: la voragine non si può riempire, la lascio lì, non la riempio con niente altro, sarà una scultura, come quelle moderne, che non importa siano belle, ma solo significative. Ma...
...ma il tempo farà il suo dovere, il muschio, l'erba, i fiori , l'acqua che scende, gli insetti che arrivano, la vita riprende, la voragine sarà sempre lì, ma non avrà più l'aspetto orribile che ha ora, sarà colorata e non più arida, come deve essere. E quelle rocce spezzate, quelle ferite violente nella terra, nel corpo e nell'anima diventeranno altro, almeno alla vista.
Quel vuoto rimarrà vuoto, però.
Nulla sarà come prima.
Quando qualcuno non c'è più, la sua mancanza è infinita.


P.S. ....e anche per oggi vi ho afflitto con il mio dolore...perdonatemi...

9 commenti:

  1. Cara Vale, mi dispiace... la verità è che non vorrei rattristare nessuno, ma scrivere, schiarire le idee e i sentimenti mi aiuta a far pulizia, a tenere solo ciò che mi fa andare avanti. Un bacio

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  2. Quello che hai scritto è tutto vero e solo chi lo ha provato può comprenderlo appieno. Ci vogliono anni prima di superare il lutto. Ciao Ninin, un abbraccio.
    sinforosa

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    1. Eh sì, il mondo è pieno di voragini, visibili e invisibili. Un bacio

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  3. Post molto commovente,è vero che scrivere aiuta a scaricare il dolore.A presto olga

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    1. Ciao Olga, non sai quanto il tuo commento, sotto questo post, sia sorprendentemente benvenuto: la mia mamma era friulana, mia nonna materna si chiamava Olga, ho ancora dei parenti a Tolmezzo, Amaro e Verzegnis. Questa coincidenza, oggi, mi fa sorridere e fantasticare. Un bacio

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  4. Quanto capisco ciò che hai scritto, Ninin. Dopo anni (9) che manca la mia mamma io ancora non posso dire di aver superato la perdita. Da credente so che ci riabbracceremo, che lei è andata avanti, ecco. Ma umanamente è dura davvero.
    Hai scritto parole di grande delicatezza e intensità allo stesso tempo. Grazie di questa condivisione e un abbraccio forte.

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  5. Carissima Ninin, volevo ringraziarti di cuore per aver voluto segnalare qui sul tuo blog il mio libro. Sei stata molto cara e questo tuo pensiero mi fa felice :)
    Ti abbraccio.

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