Suona la sveglia, di nuovo ho dormito con l'ansia di non sentirla.
E' ancora più presto della scorsa settimana, sono le 4 del mattino.
Accendo l'abat jour, mi concedo qualche minuto per capire chi sono.
Mi alzo e vengo di fianco al tuo letto, scosto il piumone, ne sei immerso, ti accarezzo la guancia, dormi profondamente, sottovoce ti chiamo dai che è ora di alzarsi.Ti muovi lentamente, ma, inesorabile, scendi dal letto.
Giù da basso ti aspetta il tè nel thermos, preparato ieri sera, per guadagnare 10 minuti di sonno.
Vicino alla porta c'è la valigia pronta, preparata con scrupolo nei giorni scorsi.
I vestiti puliti sul divano, li hai portati giù ieri sera, per evitare a tuo fratello il rumore dei cassetti che si aprono e chiudono.
Bevi con poca voglia il tè, ma ti sforzi di mangiare due biscotti, sai che per qualche ora non potrai infilare niente nello stomaco. L'aereo a volte fa brutti scherzi!
Ti faccio le ultime raccomandazioni, mi ascolti per educazione.
Ti dirigi in bagno, ma fai tutto velocemente, per non far aspettare la tua compagna e suo padre, con cui andrai in aeroporto.
Un ultimo sguardo allo zaino: c'è tutto, quaderno e penna, panini, fazzoletti, caricabatteria del cellulare.
I documenti sono a posto, il telefono in tasca.
Hai la buona idea di non portar via il giubbotto invernale: in Sicilia il meteo ha detto che questa settimana sarà di temperatura quasi estive.
Suonano, sei pronto, mi abbracci e mi baci, abbracci e saluti tuo padre.
Esci dal cancello e carichi con scioltezza il tuo bagaglio in auto.
Un saluto ancora e un buon viaggio a voi ragazzi.
E' buio, ma il cielo annuncia già l'imminente alba, sono in pace con il mondo e contenta della tua esperienza.
Ritorno a letto con tuo padre e dormo ancora un po'.
ECCO, COSÌ DOVEVA ANDARE.
INVECE, E' ANDATA COSÌ:Suona la sveglia, di nuovo ho dormito con l'ansia di non sentirla.
E' ancora più presto della scorsa settimana, sono le 4 del mattino.
Accendo l'abat jour, mi concedo qualche minuto per capire chi sono.
Mi alzo e vengo di fianco al tuo letto, scosto il piumone, ne sei immerso, ti accarezzo la guancia, non dai segni di vita, ti tocco sulla spalla, non dai segni di vita, ti gratto la spalla, muovi la testa, ti sposti, sottovoce ti chiamo dai che è ora di alzarsi, niente, di nuovo ti chiamo, più decisa. Rassegnato, ti desti. Ti muovi lentamente, ma, inesorabile, scendi dal letto.
Ti devo ricordare di prendere la valigia che hai lasciato aperta a bordo letto, ieri ti avevo chiesto di portarla giù, ma non l'hai fatto, come le mille cose che ti chiedo e non fai.Giù da basso ti aspetta il tè del thermos, preparato ieri sera, per guadagnare 10 minuti di sonno.
I vestiti puliti sul divano, li hai portati giù ieri sera, per evitare a tuo fratello il rumore dei cassetti che si aprono e chiudono, ma hai lasciato su i calzini, che a breve andrai a cercare,battendo qua e là sulla cassettiera.Bevi con poca voglia il tè, ma ti sforzi di mangiare due biscotti, sai che per qualche ora non potrai infilare niente nello stomaco. L'aereo a volte fa brutti scherzi!
Ti faccio le ultime raccomandazioni, non mi ascolti, anche se fai su e giù con la testa.Ti dirigi in bagno,dove credi di poterci stare le mezz'ora che ci stai di solito, ma il tempo e poco e ti devo chiamare insistentemente, perchè devi anche preparare i panini che non hai voluto preparare qualche ora fa. E a breve la tua compagna e suo padre saranno qui per accompagnarti all'aeroporto.Il tuo zaino sembra pronto, pieno e ordinato, ma mi sbaglio: è quello che hai lasciato lì ieri, di ritorno da un'attività scout, ancora perfettamente pieno di cose... da sistemare. In realtà non hai nessuna intenzione di portare lo zaino, non pensi che questa non è una vacanza, ma un viaggio di istruzione e che quaderno e penna, panini, felpa e ogni eventuale orpello non ci sta nella tracollina da documenti che intendi portare con te! Ti vedo infilare i panini che hai fatto, finendo la pellicola per alimenti, nella valigia, di fianco alle scarpe leggere che solo ora ti rendi conto, forse, ti serviranno nella grande isola d'Italia più vicina all'Africa!Mi sale la pressione: ma cosa faaaai?! Libero lo zaino e ci infilo il cibo, decisamente questa è una cosa che doveva fare ieri, ma occupato a chattare, non ne ha trovato il tempo!Suonano, rispondo che arrivi, mentre ti infili le scarpe SCAMOSCIATE!!!! Non ci posso credere! Ma perchè non ti metti quelle leggere?! Sei tu che dici che queste scarpe fanno respirare il piede! Sì, sono proprio adatte! Come vestirsi di pelle nera nel Sahara!!! Ma non rispondo, è tardi e ti aspettano.Fai per prendere e portar via il giubbotto invernale: in Sicilia il meteo ha detto che questa settimana sarà di temperatura quasi estive, ti dico che la felpa basterà, del resto, l'inverno scorso, l'hai tenuta su fino a novembre inoltrato per fare il figo! Sei stizzito, ma cedi.Mi chiedo perchè ogni volta che devi andar via siamo a questo punto, non esci di casa se non si è innescata una discussione evitabile.Saluti me e tuo padre, sei rigido e nervoso per la discussione.Esci dal cancello e aspetti, guardando il portabagagli dell'auto, forse dici un apritisesamo a bassa voce, ma non basta, ti invito a cercare il pulsante come nella nostra macchina, ma non capisci. Il papà della tua amica scende, capendo che non capisci, in quello, apri il portello e carichi il tuo bagaglio in auto. Scherzo con il signore, dicendo che hai la pressione bassa, quindi sei un po' lento...Sono sconsolatissima.Un saluto ancora e un buon viaggio a voi ragazzi.
E' buio, ma il cielo annuncia già l'imminente alba, sono arrabbiata per come è andata.Ritorno a letto con tuo padre e penso al perchè bisogna sempre starti dietro come ad un bambino piccolo, a come tu vorresti che qualcuno facesse le cose al posto tuo, a come mi ribello senza appello a questo modo di pensare che hai, non dormo subito: l'ansia per il viaggio ha fatto spazio al nervosismo per l'inutilità di quello che è successo. Spengo l'abat jour, sperando di riaddormentarmi.
Il viaggio è andato bene, anche se non conosco i particolari e credo che mai li conoscerò, ma i panini li ha mangiati, il clima è caldissimo e, su whatsapp, mi scrive soprattutto AHAHAHAHAH!!!! Si sta divertendo, nulla è guastato....
Ma io ci sono cascata leggendo la prima versione di come sarebbero dovute andare le cose Ninin!!!
RispondiEliminaIn fondo è da un bel po' che manco dalla blogosfera, e nel frattempo il Principe Felice poteva anche essere cambiato no?
Ehm...no, decisamente no, è sempre lo stesso.
La seconda versione mi ha rovinato un po' la poesia - immagino a te - ma è decisamente piu' credibile!
Mi sono scompisciata dal ridere nell'immaginare la scena del portabagagli :)
Di tuoi figlio puoi dire tutto, ma è - e sempre rimarra' - un MITO!!!
Ti abbraccio!
Mi sa che tu l'hai capito perfettamente, il mio mito casalingo! ;)
EliminaDue partenze in poco tempo: sei coraggiosissima io forse sarei in una valle di lacrime!
RispondiEliminaIl principe è nella valle dei templi!!! ;DDD
EliminaNinin...che vuoi farci? Con i figli le cose raramente vanno nel modo che immaginavi :)
RispondiEliminaIntanto si sta divertendo, è già una buona cosa!
Baci baci
Oggi ci ha detto di non messaggiarlo troppo presto, la mattina!!!
EliminaLui è decisamente in vacanza!!! ;))))
Io odio i maschi!!! tutti, indistintamente.
RispondiEliminaforse si salva il mio papà! :)
Io, forse, il mio, NO!!!! ;DDD
EliminaIndovina a chi somiglia il Felice?!
A me è piaciuto molto di più il secondo racconto; il primo pareva la pubblicità del mulino bianco!!!!
RispondiEliminaSta facendo una bellissima esperienza e questo è importante!!!! E a noi genitori... le briciole ma è questo il nostro ruolo molto spesso, anche se ci sta stretto.
Il mulino bianco...mmmmhh....a me non dispiacerebbe un po' di antonio banderas! E, quasi quasi, non ti sembra che il principe sia un po' spagnolito?! Ahahahahah!!! ;D
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