Ho letto, in un libro di Terzani, un episodio che mi ha aperto un mondo.
Ve lo riporto a memoria, quindi, se sbaglio qualcosa, correggetemi.
Terzani era in zona di guerra, credo in Vietnam o Cambogia. Mentre stava viaggiando per lavoro si ritrovò davanti dei guerriglieri armati, che gli puntavano il mitra addosso. Non fece nessuna mossa, non parlava la loro lingua. Sapeva una cosa, però, che se avesse sorriso, non gli avrebbero sparato. Sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi, immobile. Non lo uccisero: non si uccide un uomo che sorride, non in quella parte del mondo.
Questo episodio mi aveva molto colpito: un sorriso aveva salvato una vita.
Ogni volta che devo affrontare un incontro che necessita di diplomazia, sfodero il mio sorriso...
...
Sì, bene professoressa, allora dirò al Piccolo Principe di ripassare bene i vocaboli del meteo e il past simple. Volevo però, anche chiarire con lei la questione della rivista inglese.
Mi corregga se non ho capito bene, a volte i ragazzi non riportano esattamente i fatti.
Dunque, l'abbonamento alla rivista inglese, che lei aveva proposto all'inizio dell'anno, era facoltativo...
Sì, era facoltativo, ma io avevo avvisato i ragazzi che l'avremmo usata, durante l'anno.
- Sorriso -
Quindi non era proprio facoltativo?
Beh, del resto non posso obbligare i ragazzi ad acquistare qualcosa in più rispetto alla dotazione scolastica. Ho sempre fatto così.
Capisco, ma se una volta alla settimana si fa lezione su quella rivista e lei dà i compiti ricavati da lì, e dà la nota a chi non li fa, lei capisce che diventa vincolante averla.
Possono chiedere ai loro compagni di prestargliela e fare le fotocopie.
- Annuisco e sorrido -
In questo caso, però, non è giusto nei confronti dei ragazzi che l'hanno acquistata. Credo che l'equivoco sia nato all'inizio, quando i genitori non sono stati messi al corrente dell'uso importante che ne avreste fatto in classe, se lo avessimo saputo avremmo aderito tutti all'acquisto.
Ho sempre fatto così, anche la collega fa così, l'anno scorso, che non ho proposto la rivista , i ragazzi me l'hanno chiesta. E' molto interessante sa, utilissima. Ma non posso obbligare i genitori all'acquisto.
Forse si poteva fare un solo abbonamento e fare per tutti le fotocopie.
Eh, no! Noi non possiamo fare le fotocopie, ci sono i diritti sulla rivista!
- E qui, ragazzi miei, nella mia testa si è creato un piccolo corto circuito -
Quindi...neanche i ragazzi possono farle in proprio. Capisce che se non è possibile per voi, non è, a maggior ragione, possibile per i ragazzi.
Bè, ma loro le farebbero ...
- e qui , miei carissimi lettori, casca l'asino e insieme all'asino anche il mio morale, la mia mascella e la mia illusione di un futuro migliore...-
...loro le farebbero... AUMM-AUMM...
Le mie orecchie non vogliono più sentire niente, non vorrebbero aver sentito neanche queste ultime "PAROLE DI INTESA" e, dopo aver sopportato il suo concetto di ABBIAMO SEMPRE FATTO COSÌ, senza ricordare all'insegnante che se l'uomo avesse SEMPRE FATTO COSÌ a quest'ora saremmo ancora cellule nel brodo primordiale, preparo di nuovo il mio sorriso salvavita (in questo caso la sua) e le dico in maniera inequivocabile e ferma che mio figlio farà i compiti tratti dalla rivista come potrà e mai userà fotocopie della rivista, soprattutto in classe!
E spero che d'ora in poi SI FACCIA SEMPRE COSÌ!!!
Guarda Ninin, le parole "ho sempre fatto cosi" mi hanno sempre infastidito. Nascondono un alibi per non mettersi mai alla prova, e togliersi la responsabilità. Brava, hai fatto bene!
RispondiEliminaIo non le posso sentire!!!
EliminaIn nessuna situazione, in nessun ambiente, mi irritano profondamente, proprio perchè possono giustificare ogni bruttura e implicitamente continuare a realizzarla!
:((((
Tocchi un tasto dolente... ultimamente per ogni cosa che propongo la risposta è "si è sempre fatto così", ma come giustamente dici tu, saremo ancora in giro con clava e vestito di pelliccia...
RispondiEliminaE sai perchè? Proprio ultimamente?
EliminaIo credo per la difficoltà della nostra società a prendersi la minima responsabilità, più diventiamo "moderni" e più siamo incapaci di diventare "adulti", viviamo una regressione di massa. Aiutoooo!!!!!
:((((
Insieme a "non ci riesco", è la peggior frase che si possa dire.
RispondiEliminaParole che pongono limiti, senza tentativi di superamento.
Sarebbero da abolire!
O far pagare una multa a frase!!! ;D
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