martedì 17 novembre 2015

venerdì 13

Siamo stati tutti scossi.
Ci siamo ridestati.
Dovevamo saperlo.
Siamo in pericolo, tutti, ovunque.
E come al solito voglio proporvi un altro punto di vista.
Quello di Abramo.

Sapete che Abramo è il capostipite delle tre religioni monoteiste.
Musulmani, ebrei, cristiani sono tutti suoi discendenti. Figli dei suoi figli.
Non è strano che Dio abbia scelto Abramo per questo ruolo, perchè Abramo era davvero un brav'uomo.
Dopo che il Signore si era presentato  da lui e lui lo aveva ospitato ( e ne aveva ricevuto in cambio la promessa di un figlio legittimo, che da lì a un anno sarebbe nato da Sara, la sua moglie novantenne), Abramo si fa più ardito. Dio aveva da fare, doveva distruggere Sodoma. Sodoma era una città corrotta in tutti i sensi, Dio non ne poteva più. Abramo conosce il progetto di Dio e gli dice una cosa semplice, una cosa piccola e instilla un dubbio, di giustizia. Abramo chiede:

"Davvero sterminerai il giusto con l'empio?"

Preoccupato per la furia divina, cerca di far riflettere il Signore, gli fa pensare che non sarebbe giusto uccidere tutti, perchè nell'uccidere gli empi, rischierebbe di uccidere i giusti e questo sì che sarebbe un grave danno. Dio ci pensa su e dice ad Abramo che non distruggerà la città, se in essa vi troverà anche solo 10 giusti. (capitolo 18 della Genesi).

Cosa c'entra tutto questo con i terroristi?!
Ho fatto una riflessione. Ho pensato che se quegli uomini, quelli che hanno ucciso e si sono uccisi, avessero avuto il dubbio che, tra le persone che sarebbero diventate loro vittime, ci fosse stata una persona a loro cara, una madre, una sorella, un amico, un compagno, uno che aveva condiviso con loro momenti importanti della loro vita, ecco, sono certa,  non avrebbero compiuto tale orrore. 
Se tra le loro vittime ci fosse stato il rischio che ci morisse un loro "bene", non avrebbero ucciso.
Perchè un solo bene è più importante di tanto male. 
Perchè la luce piccolissima illumina qualsiasi buio.
Perchè un giusto non deve essere sterminato con l'empio.

E allora quale è il gesto da fare ora, inorriditi, impauriti e disorientati?
Il gesto è quello di diventare i giusti, di diventare il bene, di valere qualcosa per chi invece prova odio. 
Se finalmente ci decidiamo ad accogliere, a condividere tratti di strada, a far crescere i nostri figli insieme, se diventiamo il giusto, il prossimo, il fratello, di chi, se non ci conosce, ci odia, semineremo i veri anticorpi di questo male.
Sarà un lavoro duro, lungo, a tratti deludente, a tratti esaltante, ma è l'unico che può funzionare.

7 commenti:

  1. Non so cosa voglia dire essere la madre di un assassino, spero di non saperlo mai: dare la vita a chi la toglierà è un pensiero insopportabile, ho molta pena per quelle donne.
    E con la paura dobbiamo convivere, tutti i giorni i miei figli vanno a scuola a Milano, molti dei miei amici e conoscenti lavorano lì, io stessa spesso ci vado, siamo qui, a qualche chilometro dal bersaglio, ma non possiamo fare altro che andare avanti, come si è sempre fatto, come la vita chiede. Un bacio anche a te e...bellissimi gli infissi che hai fatto in Francia!

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  2. Condivido pienamente. Purtroppo quelle persone, quei figli, secondo me non hanno alcuna scelta. Quando cresci in quel clima d'odio quando succhi il tuo destino di morte insieme al latte di tua madre, non puoi scegliere. la tua strada è già segnata. A me quelle persone fanno pena quasi quanto le vittime, perché penso ai miei figli che solo per puro caso e fortuna sono nati dalla parte "giusta" del mediterraneo. Se fossero nati in iran, iraq, siria, magari ora sarebbero in un campo di addestramento con in mano un AK47. Senza cultura, senza speranza, senza niente. Senza futuro.

    E si, anche io ho un po' di paura. Lavoro a Milano, a 100 mt da uno degli obiettivi sensibili. prendo la metro tutti i giorni, e mio figlio maggiore pure. all'indomani dell' 11 settembre smisi per un sacco di tempo di salire in metro, avevo paura. ma stavolta non voglio cedere. non voglio assolutissimamente cedere alla paura. Difatti sabato vado a un concerto rock :-)

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    1. E' dove cresci, come cresci, chi incontri, chi ti vuol bene che segnano la nostra vita e la possibilità di scegliere arriva dopo, quando sei consapevole che la libertà ha sempre un costo.
      Oggi il costo della libertà è affrontare la paura, andare avanti, senza farsi sopraffare.
      Ti penserò al concerto, buon divertimento! :*

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  3. Eh sì, vogliono farci provare la loro paura. Ed è vero che siamo poco sensibili agli innocenti che muoiono nelle loro guerre, non riusciamo a vederli, a immedesimarci, non li sentiamo nostri. Questa è una nostra colpa, la colpa di chi si sente diverso e migliore, e questa ci vogliono far pagare.
    Ma noi in qualcosa siamo diversi, la violenza, nella nostra società, non è più accettata e siccome questa è una cosa giusta è questa che supererà le barriere ideologiche e culturali.
    Ci vorrà tempo, ma l'uomo è uomo dappertutto e la vita deve avere lo stesso valore per tutti.
    :*

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  4. E questo è un uomo, nel senso più pieno e vero. È un maestro, che insegna come affrontare la violenza , è colui che porge l'altra guancia, sicuro di essere nella verità e nella giustizia.
    Grazie per questo dono Valeria, non avrei avuto modo di leggerlo, oggi la giornata inizia più leggera.
    :*

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  5. Affrontare la violenza del nostro tempo non è questione semplice. La guerra è tremenda, perché cammina fianco a fianco con una morte dichiarata. Il terrorismo lo è forse di più; perché è una morte invisibile, che giunge improvvisa e senza la preparazione che possono avere i soldati. Tuttavia, giustificare il classico "occhio per occhio" non è possibile: poiché, l'innocente, è l'ultima sottile barriera tra uomo e animale, tra civiltà e giungla. Putroppo sottostiamo alle decisioni dei governi, che distribuiscono armi alle stesse persone che, in seguito, hanno la capacità di colpirci.
    Un sorriso per la giornata.
    ^___^

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    1. Oggi mi ci vuole proprio unl sorriso, grazie!

      E sai cosa aggiungo alla tua riflessione? Che l'umanità non può retrocedere, si va avanti a strattoni e ripensamenti, ma l'uomo è fatto per evolvere, chissà che questi tragici eventi non ci mettano di fronte alla scelta per la vita, scelta consapevole e forse pericolosa, ma che vita è una vita che non ambisce alla libertà alla felicità?!
      Buona giornata!

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