Questo blog sta diventando un elenco di brutte notizie! Non è che mi vada troppo, ma ultimamente me ne succedono di tutti i colori e ...ma non è che qualcuno di voi mi prevede il futuro, perchè io di questa incertezza non ne posso più!
Ha da passà a nuttata, dicono i napoletani, ma vorrei sapere se la nottata è quella nordica che dura 6 mesi l'anno o che altro?...e sono un po' stanca...
Tutto ha a che fare questa volta con la Suocera, sì, la suocera gaffeur di 90 anni, di cui ho tante volte parlato.
Stavolta le è capitata grossa.
E' passata da una salute di ferro ad uno scompenso cardiaco bello e non buono.
In maniera improvvisa: scompenso al cuore, crisi ipertensiva, polmoni con versamento, insufficienza renale e una "bella ulcera" alla gamba che le dà il tormento dell'inferno.
Vi rassicuro, è ancora tra noi.
Meglio: tra NOI, in casa nostra. Sì, perchè dopo essere stata scaricata in malo modo dal reparto di cardiologia perchè "per noi il problema cardiaco acuto è passato", aveva bisogno di un po' di convalescenza. E' debole e deve prendere un sacco di medicine. Non si riconosce più e anche noi effettivamente facciamo fatica a riconoscerla: tutta la rigidità e la scarsa sensibilità nei confronti degli altri è sparita. E' sorridente e cerca affetto. Ha un atteggiamento remissivo e non c'è più l'ombra del carattere di ferro che aveva fino a due settimane fa. Ha sofferto tanto fisicamente e tutto quello che per lei era importante come la sua indipendenza, la sua casa, il suo giardino, l'orto sono passati in secondo piano, forse in ultimo piano.
Mi sono chiesta tante volte il perchè di questa sua malattia, il suo coinvolgermi, il suo straziarmi, perchè non ascoltava nessuno dei consigli che le venivano dati dal medico, da noi, forse l'ho trovato: sta facendo i conti, la vita (o Dio) le ha dato la possibilità di abbattere i filtri che l'avevano resa sì indipendente, ma anche distante e un tantino egoista.
Ogni tanto mi dice delle cose che non ha mai detto, considerazioni sulla sua vita, sugli errori che ha fatto, ricorda cose belle che aveva nascosto dietro i suoi scudi di protezione. Non è più la stessa, si preoccupa degli altri e ora considera la sofferenza altrui come un dolore anche suo. L'empatia, che per lei era sconosciuta si è finalmente presentata. Ha un'occasione d'oro, ha l'occasione di scoprirsi profondamente umana. Spero che abbia la possibilità di sfruttarla, la sua prossima vita, per chi crede che l'anima sia immortale, sarà migliore di come aveva previsto.
Io nel frattempo tento di renderle minime le sofferenze, lo sconforto, mi ha preso come se fossi la sua àncora, non è che il ruolo mi piaccia, in verità è un ruolo che non voglio, ma così è e se questo è il momento della mia vita destinato a questa esperienza la farò, con fatica e coraggio. Il coraggio, l'ho sempre sottovalutato, il mio, soprattutto. Ma è una dote che ho scoperto, non è un coraggio esibito eh, non mi vedrete mai a petto in fuori e pugni chiusi, ma determinata, paziente, implacabile e decisa.
Questo è il bello di questa esperienza al confine tra la vita e la morte, ci sarebbero tante altre cose da aggiungere, il rapporto con i medici, con la burocrazia, che uccidono più delle malattie.
Ma non ve le racconterò, vi dirò anzi che da questa faticosa esperienza ho tratto grandi insegnamenti, ho scoperto che la vita stupisce sempre, che certe esperienze tra i malati scatenano grandi solidarietà e che incontrare una signora di 85 anni, in ospedale, con tutte le malattie del mondo che ti dice che vuole uscire presto perchè deve vedere il suo bisnipote e strapazzarlo di coccole, scalda il cuore più di qualsiasi medicina!
A presto!
P.S. tra poco arriverà la nostra nuova gattina, sono un po' in ansia, chissà se mi vorrà bene!?
so di cosa parli anche mia nonna nella malattia aveva addolcito molto il suo carattere. Non che fosse una persona dura... ma era una donna d'altri tempi, aveva avuto a che fare con la guerra, con la malattia di mio nonno, con le difficoltà econommiche. Nell'ultimo paio d'anni era molto cambiata, era come un pulcino. Penso che sia normale quando senti avvicinarsi la fine del viaggio. Ti faccio mille in bocca al lupo per tua suocera.
RispondiEliminaGrazie, ne abbiamo bisogno! Abbiamo bisogno di pazienza, energia e buon umore, tutte cose che uno deve cercare in se stesso. Lei è un'altra e a noi non dispiace, ci dispiace che soffre, che voglia lasciarsi andare. Ma la vita è così, ce la faremo. Un bacio
EliminaChe questo scompenso venga compensato al più presto da un pò di serenità per te, per tua suocera e per tutta la famiglia, perchè immagino lo stress e le preoccupazioni e il dispiacere che portanio queste sitazioni.
RispondiEliminaForza, un abbraccio.
Grazie, mi ci vuole davvero un po' di pace. Credo che al momento sia l'adrenalina a tenermi su. La sera sono talmente stravolta che alle nove e mezza vado a letto (.. e alle 3 sono sveglia!). Se tutto va bene tra una settimana la nonna andrà a casa sua e inizierà un altro capitolo della storia, speriamo bene. Un bacio
EliminaCara Vale! E' proprio la seconda: non dormo per la tensione, di mio starei sveglia la sera e dormirei la mattina. Ma il pensiero, le cose da fare, la casa di mia suocera da sistemare, il fatto che non si può lasciare da sola. E poi queste ultime settimane dentro e fuori dall'ospedale con la difficoltà di parlare coi medici, l'affrontare il "tacito accordo sanitario" per cui se una ha 90 anni non ci devi perdere troppo tempo, insomma l'insieme dei problemi che non finiscono mai.
RispondiEliminaComunque se mi avessi come vicina di sicuro un caffè e più di una chiacchierata la faremmo! Ti ringrazio per le tue parole, sono sempre comprensive ed è vero, anch'io noto una certa somiglianza tra in nostri presenti. Speriamo nel domani, sperare non costa nulla! Un abbraccio grande grande.
P.s. La gattina è uno spettacolo! Appena ho un minuto, ve la mostro!
Cara Ninin, un abbraccio e un augurio per te e tutta la famiglia per una Santa Pasqua serena, dopo questo periodo di grande stress.
RispondiEliminaBaci!
Grazie Maris, la Pasqua è andata, la situazione è un po' meno stressante, speriamo bene
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