Vuoi vedere come spara il mio fucile ad acqua?
Me lo ritrovo davanti, mentre prendo la bicicletta.
E' nel cortile adiacente a quello di mia madre.
Mi guarda con due occhi grandi e scuri, in attesa speranzosa del mio Sì
Come faccio a resistere?
Non mi conosce, è tutto felice per il suo nuovo gioco, vuole condividere la sua gioia con me.
Sì, fammi vedere...
Aspetta che vado a riempirlo!
Lo attendo con le mani sul manubrio della bici, con la pena nel cuore.
Quel bambino, qualche giorno fa, era uscito singhiozzante da casa, non riusciva a calmarsi, neanche con le rassicurazioni della ragazza che gli fa da tata. Nel frattempo l'uomo che vive con lui e con sua madre urlava come un pazzo, tanto che erano arrivati i carabinieri. L'uomo forse beve, forse no, comunque picchia, picchia sua madre e forse anche lui. I carabinieri lo conoscono, anche i vicini, che vengono spesso spaventati dalle urla.
Nessuno riesce ad avere un rapporto con loro, un rapporto umano intendo.
Il bambino cresce in mezzo a tutto questo.
Arriva tutto orgoglioso e mi fa vedere come spara lontano il suo fucile.
Gli faccio i complimenti, gli chiedo come si chiama e quanti anni ha, se va alla scuola materna, lui mi dà delle risposte e mi chiede della bambina che abita al secondo piano.
L'unica cosa che afferma con molta gioia è che quel fucile è un regalo della sua mamma.
Lo saluto con un sorriso, che non sarà mai così bello come il suo.
Riguardo quei suoi occhi grandi e non posso non pensare a quanta sofferenza hanno già visto, a quanto sia ingiusto, a quanto vorrei portarmi a casa quel bambino tenerissimo che a quattro anni si aggrappa al po' di bello che la sua mamma riesce a dargli.
Il senso di impotenza mi assale e non mi dà tregua.
Ninin...che angoscia! Come si può far vivere un bambino in condizioni così tristi e togliergli la parte più bella e spensierata dell'infanzia? Capisco come tu possa sentirti, io mi sento così da qui, figurati tu che lo hai visto di persona e hai potuto vedere i suoi grandi occhi...
RispondiEliminaQuesta è una situazione limite. Ma ultimamente, guardandomi intorno, ne vedo sempre di più.
EliminaSpero di essere io a sbagliarmi...
Terribile! Mi sento male per lui. Un abbraccio Roberta
RispondiEliminaCi si può solo sentir male, non si può fare niente altro, non si può aiutarlo.
EliminaPosso immaginare la pena che hai provato e il senso di impotenza che si prova in queste situazioni, perché sono sempre situazioni molto delicate. Spero per lui che le cose si sistemino. E presto.
RispondiEliminaSituazioni delicate, complicate, in cui chi paga è sempre il più innocente.
EliminaLa scena descritta sembra tratta da un telefilm dove poi arrivano i polizziotti/avvocati-eroi che "sistemano l'orco" e donano una nuova vita a moglie e figli....
RispondiEliminae invece succede proprio sotto casa, sotto agli occhi dei carabinieri!!!... ma davvero non si può far nulla?
Uhm, magari qualcosa è stato fatto: segnalazioni varie, servizi sociali, sicuramente se ci sono i carabinieri di mezzo... magari per un po' la situazione si calma, ma risolversi non so proprio...non credo proprio...
Eliminanooooo… che cosa terribile ci racconti! :(
RispondiElimina:(
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