..la pillola va giù?
Eccovi alla mia rubrica domenicale posterò dei pensieri che mi hanno lasciato lì, a riflettere. Da cui voglio imparare qualcosa.
Li condividerò con voi, chiedendovi di commentarli.
Mi è capitato in mano, in questi giorni, un libretto per ragazzi.
Come tutti i libri per ragazzi ha diversi livelli di lettura.
Io da "grande" credo di dover imparare qualcosa da queste righe.
- Numero 7 -
(...) "Voglio il mio berretto!".
Emil dormì col berretto in testa per tre settimane: l'importante era spuntarla e su questo punto Emil era irremovibile. Mai l'avrebbe data vinta a sua madre.
(...) Così era cocciuto Emil: voleva comandare a bacchetta madre, padre, tutta la fattoria e, perchè no, il villaggio intero. Agli abitanti di Lonneberga la cosa, però, non andava a genio.
"Peccato che gli Svensson di Katthult abbiano un figlio così pestifero!" dicevano.
"Diventerà un poco di buono."
Così dicevano i paesani. Se avessero immaginato il futuro di Emil, se avessero previsto che da grande doveva diventare sindaco, non avrebbero parlato a quel modo! Tu forse non sai bene cos'è un sindaco, ma ti garantisco che è una carica altissima, e questo sarebbe divenuto Emil più in là. (...)
tratto da EMIL di Astrid Lindgren
Quante volte ci si erge a giudici troppo presto, quante volte sarebbe stato meglio stare zitti e, soprattutto, quante volte non si tiene conto che la vita è lunga e tutto può succedere...bisogna proprio che me ne ricordi!
Buona domenica!
Ciao! Bello il brano che hai scelto! Da "adulta" mi fa pensare più alla capacità-incapacità di giudizio delle persone, che spesso si ergono a giudici, magari non richiesti. D'altra parte (ma non ho letto il libro) ho sempre un senso di ammirazione per i protagonisti ostinati e controcorrente... Adesso andrò a cercare Emil in biblioteca però ;D!
RispondiEliminaSono davvero curiosa!
Il libro è spassosissimo!
EliminaE anche a me piacciono i monelli!