martedì 21 maggio 2013

Circolo virtuoso

Ho deciso di far spazio  nella nostra libreria.
E di fare un grande passo verso il mio percorso di liberazione dal possesso.

Il Piccolo Principe è allergico agli acari e, anche se non ha dato sintomi in proposito, il test sostiene che è allergico (quindi prima o poi starnuti a gogo anche in casa!)
Sabato, mio Marito ed io abbiamo tolto i "cadaveri"  (strati e strati di polvere indisturbata) da sopra gli armadi nella sua camera, abbiamo svuotato le mensole e portato giù i libri che conservava vicino al letto.
A quel punto, ho guardato la libreria in salotto e mi sono detta:
"Ma questi libri, che ho amato e letto, che ho voluto conservare per farli leggere ai miei figli, questi oggetti, che sono fonte di saggezza e mi hanno aperto confini mentali che mai avrei aperto nella mia misera vita, questi libri...questi libri non verranno mai aperti dai miei figli , non li leggeranno, per il solo fatto di averli a disposizione!"
Loro amano solo il fantasy, non c'è verso di proporre un I ragazzi della via Paal, un Il mondo di Sofia, per non parlare di Orgoglio e pregiudizio (ma per favore!!!) o Narciso e Boccadoro.
Ha senso tenere allevamenti di acari in formato libro, che non verranno mai amati?!
No, non ha senso.
Tra i libri che abbiamo, ce ne sono molti che non leggerò più, sicuramente, non l'ho fatto per decenni, devo essere onesta con me stessa.
Allora ho deciso che terrò solo quelli che non posso eliminare, che sono regali, che mi legano a qualche episodio importante.
Terrò i manuali, sempre utili.
Terrò quelli che forse serviranno a scuola ai due principi, almeno fino a che non superino l'età scolare.
Il resto l'ho messo sul camino (non ho ancora finito però...)
Li venderò ad un mercatino di beneficenza e il ricavato andrà ad una iniziativa della Caritas.
Nel frattempo, ho invitato la Paola a vedere se ne trovava qualcuno di suo gradimento da leggere e, se voleva, condividere, lei mi ha portato qui altri libri che anche lei voleva regalare e che forse leggerò e poi venderò. E' passato di qui mio fratello e anche lui ne ha preso qualcuno. Chiederò anche alla mia vicina, che è una grande lettrice, se trova qualcosa di suo gradimento.
Insomma, da una cosa che non mi sembrava possibile: liberarmi dei miei amati libri, ne è venuto fuori un circolo virtuoso (oltre che tanti acari in meno!)

I libri girano, diventano parte di altri e loro condividono ciò che hanno . 
Ho deciso che non mi interessa più possedere i libri, ma che mi è piaciuto tanto quello che mi hanno  lasciato.

E poi...ci sono sempre la biblioteca e gli e-book!!!!

P.S. Con questo non voglio dire che non gradisco i libri in regalo, ANZI!!, dico solo che non ne garantisco il mio esclusivo uso!

10 commenti:

  1. Hahaha, Quando hai detto "il resto l'ho messo sul camino" mi è venuto un colpo! In effetti avevo interpretato "nel camino".
    Che bello Ninin. Da piccola ho smesso di andare in biblioteca perché mi sono lasciata influenzare da mia sorella con la storia che è meglio comprare un libro. Invece, quando hai letto un libro che ti piace, resterà "tuo" per sempre.

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    1. Ecco, appunto, ho bisogno di non possedere, di liberarmi un po' dalla "vanità" dell'avere. E' meglio condividere ciò che si può.
      Per me la biblioteca è indispensabile! Biblioteca forever! ;D

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  2. E' dura, lo so.
    Ma credimi la conversione agli e-book supplirà abbondantemente :D!

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    1. Se me lo dici tu, è sicuramente vero, vista la tua passione per la lettura! :)

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  3. Risposte
    1. Ti prendo in parola! Mandami un e-mail e ci mettiamo d'accordo su quando puoi passare a ritirare.
      Sono seria, Scleros, serissima. :D

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  4. dagli credito ai tuoi figli! narciso e boccadoro o il mondo di sofia li potrebbero scoprire un domani, quando sarà il loro momento giusto! io quelli a cui tengo di più li ho ancora tutti i libri, ma diversi li ho regalati alla biblioteca di un centro giovanile: così potranno essere gustati da tanti!

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    1. Mi provoca il tuo monito a dar fiducia ai miei figli, davvero.
      Ma devo fare anche un atto di umiltà e accettare che ciò che a me è piacuto, mi ha arricchito, mi ha dato una mano a chiarire di me alcune cose, a loro probabilmente non appartiene, seguiranno altre strade e se un giorno mi chiederanno un libro che ho dato via, lo noleggerò in biblioteca o meglio se lo compreranno, dandogli un valore più personale. :)

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  5. Passo da qui così per caso e questo post mi ha inchiodata. Perchè io dalla smania di "avere" i libri non riesco a liberarmi, tant'è che ancora litigo con mia sorella per stabilire se questo o quel libro acquistato quando eravamo "giovani" fosse mio o suo.
    E' pure vero però che c'hai ragione, che se un libro non lo si deve più leggere è un peccato tenerlo in libreria.
    Non so, non so....devo riflettere.
    Grazie per lo spunto...

    P.S.:Ora che ci penso...Il mondo di Sofia mi sa che se l'è preso mia sorella. Ah ma adesso la chiamo e me lo faccio restituire, eh!
    O forse no?
    Ah già...devo ancora riflettere...

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    Risposte
    1. Anch'io soffrivo una sorta di possesso fisico nei confronti dei libri, penso di averli sempre vissuti un po' come parti di me, che costituivano la mia identità e che non avrei potuto "abbandonare". Da un po', sto cercando un'essenza più profonda nelle cose e negli oggetti che mi appartengono. Dando il giusto valore alle cose, ri-diamo centralità a noi stessi.
      Le cose che possediamo non ci definiscono, solo il modo in cui ne abbiamo cura lo fa. Donare ciò che riteniamo per noi essere stato importante, dà più valore a quella cosa, la mettiamo in circolo, le prolunghiamo la vita e il senso, che potrà essere utile ad altri. A me ha dato gioia distribuire i libri che mi piacciono, così li ho potuti condividere.

      P.S. Se pensi che per te sia troppo in questo momento dar via i libri, prova con i vestiti che hai accumulato nell'armadio e che tieni solo per ricordo o "prima o poi ritornerà di moda". Per me è stato il primo passo, che mi sembrava impossibile da compiere, ora, sinceramente, non mi ricordo più cosa avevo! :)

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