lunedì 14 maggio 2012

Ma un 8 è un 8, o un 9 e 7 travestito???


Vi prego di leggere con calma le righe qui sopra.
Provengono dalla scuola elementare del Piccolo Principe.
Sono rimasta schifata, la prima volta che le ho lette.
La seconda volta ho sospirato, pensando al prossimo anno e al cambiamento di istituto.
La terza è questa, dopo aver letto alcune pagine del libro qui a fianco, le ho riprese e, scuotendo la testa, ho deciso di farci un post.
Questo libro mi ha fatto conoscere una realtà che non conoscevo: la SCUOLA PATERNA.
Se vi interessa l'argomento potrei parlarne in maniera più approfondita un giorno, ma oggi mi preme condividere con voi la banale considerazione che in questa scuola  non ci sono voti.
E non ci sono voti, perchè l'obiettivo non è riempire il registro, ma trasmettere conoscenza.
Gli alunni devono imparare, non essere valutati.
Se penso a cosa deve servire una scuola mi viene da dire subito: IMPARARE.
Non a ricevere valutazioni.
NON SEMBRA ANCHE A VOI UNA COSA OVVIA?
MA A ME, CHE ME NE FREGA DI SAPERE SE UN 8 NON E' UN 8 COME QUELLO DI UN ALTRO, MAGARI E' LA MEDIA TRA UN 9 E UN 7, QUINDI NON È UN  8, O SE IL 6 E' QUESTO E QUEST'ALTRO? 
OOOOOOOOHHHHHHHHH!!! 
MA COSA FACCIO, IL GIOCO DELL'INTERPRETAZIONE?
MA, CHE ME NE FREGA!!!!!!
QUELLO CHE VOGLIO SAPERE DALLA SCUOLA E' SE MIO FIGLIO HA IMPARATO!
HA IMPARATO, BENE.
NON HA IMPARATO, RIPETI, FINCHE' NON HA IMPARATO.
TUTTO IL RESTO NON MI INTERESSA!!!!
Io impedirei di dare voti e mi basterebbe parlare con l'insegnante che mi dovrebbe dire: 
sì signora, suo figlio ha capito e imparato,
oppure, 
signora suo figlio ancora non ha imparato, ma lo farà, lo farà perchè io mi impegnerò ad aiutarlo e a lei chiedo di supportarmi a casa in questo, questo e questo...

Sono vittima della stanchezza di fine anno, di fine ciclo, di inizio periodo allergico? 
Oppure c'è del buon senso in quello che penso?
Aprite il fuoco! 
Aspetto le vostre ....valutazioni (o no! ci risiamo!)  ;D

12 commenti:

  1. Ora ti dirò il mio sclerante pensiero:
    da un lato sono d'accordo con te, cioè IN ASSOLUTO la scuola serve per imparare e non per essere valutati. La valutazione ha un mero scopo di far capire quanto e se l'alunno ha imparato. Il fatto che la valutazione finisca per essere un giudizio/etichetta, crei competitività non sempre positiva, è il rovescio non proprio aulico della medaglia. Io credo tuttavia che questo rovescio sia importante nella crescita individuale..soprattutto se nel contesto scolastico ci sia un bravo insegnante capace di rendere quella competitività..sana.
    La vita d'altronde è un continuo essere giudicati..
    L'estratto che tu hai presentato è comunque assurdo, degno di un contabile pazzo.

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    1. Ti ringrazio per aver accennato alla vita.
      Hai ragione quando dici che nella vita è un continuo essere giudicati, ma il giudizio per gli adulti non è mai un voto. Neanche la ministra dell'istruzione del precedente governo ha avuto la sua valutazione: se ne è andata, senza che ci fosse un bel 2 sulla sua pagella!! Bocciata! Consiglio: cambiare assolutamente indirizzo di "studio".
      A me, come mamma, non mi dicono "Ti do 4!" e "Passiamo ad altro argomento, che il tempo stringe". Vengo sì giudicata, ma mi è permesso capire dagli errori e posso correggere, magari anche copiare dagli altri, senza che questo precluda la mia voglia di migliorarti. Alla fine importa, se tu sarò stata una brava madre, non se meriterò 10 (non ho neanche idea di che possa significare). Il paragone è un po' azzardato, me ne rendo conto, ma troppe volte trattiamo i bambini come omini che si devono adattare alle nostre esigenze, preparandoli ad un mondo che noi stessi non condividiamo e comprendiamo.
      Sono d'accordo con te poi quando parli dei bravi insegnanti, che sanno come fare a dare il giusto valore ai voti, ma mi metto anche nei loro panni, con 27/30 alunni in classe, con i programmi da portare avanti, con i registri da compilare, con le tante difficoltà che oggi la società ha, diventano burocrati più che educatori e capisco che molte delle loro energie vengano disperse in ciò che non è prettamente il loro lavoro.
      Scusa se mi accaloro, ma la scuola è davvero importante, il futuro ha lì il suo germe, bisogna fare di tutto perchè i bambini la amino. :)

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    2. non ti scusare, io sono per il pacifico dibattito e scambio di idee ;-)
      é vero quando dici che l'involucro del bambino non è magari pronto per il giudizio dell'adulto. Ciò nonostante io credo sia molto 'educativo', condizione essenziale è l'esistenza di un adulto genitore che spieghi, traduca, mitighi, aiuti. Io ancora ricordo situazioni scolastiche con insegnanti rigidissimi, grandi mal di pancia, ma che poi mi sono serviti da adulta...se non avessi avuto questa preparazione da bambina, credo che da adulta avrei sofferto molto di più ai voti che non sono voti, ma che ci sono!
      Sul lavoro mi è capitato di prendere dei voti tantissime volte, considera che le multinazionali si basano sul sistema meritocratico..ed io venivo valutata due volte l'anno.
      Questa discussione è molto interessante...
      Sul fatto che la scuola sia importantissima concordo al 100%, spt per i contesti più difficili, dove la famiglia ahinoi non esiste.

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    3. Ma sai Scleros, che io avevo un professore di tecnica che quando entrava in aula non volava una mosca! Strappava i fogli, se sbagliavi un disegno per mezzo millimetro, pretendeva che facessimo l'alfabeto in stampatello, in matita, con il tratto dello stesso spessore, doveva sembrare stampato, le cancellature non dovevano vedersi , insomma un dittatore! Terrore puro!
      Ma...sui giudizi (ai miei tempi non c'erano i voti) era meraviglioso, molto più morbido che durante le lezioni, scriveva sempre il meglio e suggeriva come migliorarsi.
      Sono convinta che il sistema meritocratico sia giusto, ma penso anche che possa applicarlo solo chi "lo merita", nel senso che soprattutto con i ragazzi si deve tirare fuori sempre il meglio, motivarli, non in senso buonista, ma pretendere da loro che diano il massimo che possono. Non sono affatto convinta che un voto faccio questo, sono più propensa, come mi pare di capire anche tu, che invece lo faccia un educatore serio e ben preparato al quale viene data la possibilità di farlo.
      Poi, la questione scuola è complessa e forse le mie sono solo riflessioni superficiali, ma ogni tanto mi cadono proprio le braccia! :(
      Grazie per le tue riflessioni: mai banali! :)

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  2. non lo so... la storia della comparazione dell'8 che non è uguale all'8 di un altro non la trovo una cosa sbagliata. E' un modo come un altro per valutare capacità differenti. Detto questo, se fossi mamma, anche io avrei il bisogno di sapere se mio figlio ha imparato, non ha imparato, quanto bene, se deve ripetere ecc. Io non trovo le valutazioni sbagliate, anzi spesso sono motivo di stimolo per migliorare, differente è invece se il voto è usato come fine ultimo del processo di apprendimento: io non apprendo per avere un bel voto, ma apprendo perchè voglio imparare, e poi mi merito anche un riconoscimento.

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    1. Ciao Les Pois e benvenuta! :)
      Sai, c'è un chè di assurdo nell'8 che non è un 8, nel senso che è abbastanza ovvio che un bambino e le sue capacità non siano uguali a quelle di un altro, ma basta che gli insegnanti parlino con i genitori per riuscire a chiarire l'essenza di un voto. Purtroppo nella scuola di mio figlio le valutazioni vengono mese online e un software calcola la media che poi il genitore si trova in pagella, a meno che gli insegnanti di buon senso non decidano di cambiarla, tenendo conto anche dell'impegno e della fatica che gli alunni mettono nello studio e nel lavoro scolastico in generale. :(
      Sulle valutazioni, credo che siano stimolo a migliorare quando non diventano punitive: un 2 o anche un 3 (alle elementari non l'ho ancora visto, ma alle medie e superiori sì) non credo che diano stimolo ad un ragazzo in difficoltà, anzi purtroppo gli diano un alibi per non impegnarsi più. Il tasso di abbandono della scuola in questi ultimi anni si è alzato.
      Insomma, dice bene Scleros che sono gli insegnanti a fare da filtro al buon senso, a motivare e creare una sana competizione, ma oggi loro sono nelle condizioni di poterlo fare? E' questo il mio vero cruccio.
      Grazie per il tuo intervento. :)

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  3. Io credo che quello che hai pubblicato a inizio post sia il risultato di un compromesso che molti insegnanti si sono trovati a fare, quando si sono visti costretti ad incasellare l'apprendimento degli alunni dentro un numero-voto.
    Personalmente sono contraria ad una scuola che mette i bambini a sedere nei banchi per insegnar loro a leggere (e infatti ci sono molti casi di dislessia), così come ad una scuola che esprime in un voto un processo complesso come l'apprendimento.
    L'insegnamento dovrebbe essere un'arte che aiuta le persone - perché questo sono i ragazzi - a tirare fuori le proprie capacità ed attitudini. Dopo, si, anche sapere chi erano gli antichi romani serve, ma imparare le tabelline a memoria o a "far di conto" è perfettamente inutile se poi un bimbo non sa applicare queste nozioni alla vita reale.
    Credo altresì che ci siano ancora troppi genitori "attaccati" al voto per capire se il figlio è bravo o no o che scaricano le proprie aspirazioni frustrate sul pargolo sperando che divenga lo scienziato o l'artista che loro non sono stati.
    Sarebbe bello che la famiglia e la scuola fossero in grado di trasmettere ai giovani la gioia dell'imparare.
    A presto!
    :)

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    1. Sono molto d'accordo con ciò che dici e bisognerebbe rivoluzionare il mondo della scuola per tirarne fuori solo il meglio, che io so, c'è.
      :)

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  4. Quella nota è agghiacciante. So già che avrò a che dire con le insegnanti della Purulla...

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    1. No, dai!
      Spero che nella scuola della Purulla siano più "illuminati" e che lei trovi grandissimi insegnanti! :)

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  5. Ahi noi, sono un'insegnante e trovo inaccettabile ciò che è scritto sopra.Purtroppo ne ero già a conoscenza visto che mia figlia frequenta la stessa scuola del Piccolo Principe.
    Il discorso sarebbe lungo ma quello che è certo che a scuola si dovrebbe verificare il percorso personale di ogni alunno chiedendogli, e facendo con lui, "del proprio meglio", come ci insegnano i lupetti!

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    1. Meglio! Meglio! Meglio! Meglio!
      Cosa aggiungere? Perfettamente d'accordo!
      ;)

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