venerdì 4 maggio 2012

Parigi - Il mio viaggio maldestro


Con oggi finisce la trilogia di Parigi.
Meno male, direte voi, non se ne può più di questa che, stando via 2 giorni e mezzo, ne ha parlato per 3!
E babbè (così dice la Dama dal Caschetto Corvino!), portate pazienza ancora per oggi.
In verità, credo che oggi la lettura sia più piacevole, perchè vi racconterò gli imprevisti che capitano ad una maldestra in libertà vigilata, stavolta Parigi non c'entra!
La maldestra sarei io, che, in mancanza del Principe Felice, mi assumo l'incarico di sbadata e distratta.
Imprevisto numero 1
Uscendo dalla stazione all'arrivo piove, apriamo gli ombrellini: "Chi se ne frega se piove, tiè! Noi abbiamo di che ripararci!"....il mio ombrellino è ...ROTTO!!! (L'ha rotto il Principe Felice!)

Imprevisto numero 2
Mia suocera ci ha dato un borsone, non troppo bello eh! Però ha  due rotelle, utile, pensiamo noi, usiamo questo è abbastanza grande e sembra resistente. Dopo circa dieci minuti di trascinamento, mio  Marito accusa un disagio nel tirare, impreca contro sua madre ed io che da dieci minuti sono lì che lo guardo da dietro fare una fatica bestia, mi sveglio e gli dico "Ma manca una rotella! (Non la mia!) Così arriviamo all'hotel con il fondo consumato!" Altra imprecazione contro sua madre e, come in una catena dell'amore, ci prendiamo un manico per uno, occupando tutto il marciapiede e andando a sbattere contro ogni paletto sulla nostra via.
Imprevisto numero 3
Durante il nostro percorso, ho iniziato a delirare in un simil francese, elencando alcune parole che conosco per caso, una di queste è ROUGE (sapete, giocando alla roulette..), la dico, a voce un po' alta, credo di aver colpito nel segno con la mia pronuncia: una signora matura che camminava davanti a noi si volta con un'aria tra l'allarme e il disgusto, ci fulmina con gli occhi, ne rimaniamo impressionati : non è che è una parolaccia?!
Imprevisto numero 4
Siamo a Versailles davanti alla reggia, nel piazzale c'è una cartina del luogo, mi avvicino per guardare l'entrata giusta, sento un brivido freddo al piede destro, come metterlo nel frigo, lo ritiro in fretta, guardo giù: l'ho messo in un rivolo d'acqua, grosso come un torrente in piena, l'acqua mi attraversa la scarpa e se ne va! Piede bagnato, piede fortunato! Mio Marito: "Ma non hai visto il canaletto?", "No, ma l'ho sentito!"
Pavimento esterno della reggia
Imprevisto numero 5
Siamo davanti alla chiesa di San Severino nel quartiere latino, decidiamo di andare a messa, siamo stanchi, ma l'idea di partecipare a una messa in francese mi incuriosisce, entriamo, la chiesa è bella , arriva l'organista, una ragazza che si cambia le scarpe con il tacco, per suonare (le parigine indossano solo scarpe col tacco!), buone premesse: musicista giovane, musica giovane, mi dico. La messa è uguale in tutto il mondo, quindi so cosa devo fare, anche se non capisco nulla, ma non ho messo in conto una cosa e cioè che può essere  pallosa, più pallosa della più pallosa messa a cui io abbia mai partecipato! Purtroppo è così, ce ne scappiamo ad una velocità supersonica, subito dopo la benedizione!
Tra parentesi era la giornata delle vocazioni: ma vogliamo dirlo, una volta per tutte, che nessun ragazzo può farsi prete, se lo aspetta una vita pallosissima!

Imprevisto numero 6
Domenica è stata una giornata impegnativa, arriviamo in hotel stravolti.
"Adesso vado a farmi la doccia e poi dormo come un sasso" dico, sdraiandomi sul letto.
Dopo 5 minuti, mio Marito mi dice: "Dormi?"
.........................................................................................
"Dormi?!".......
...."Gronf !%&$*ç" (verso, come un grunito)
Lo prende per un sì: ci siamo rivisti l'indomani mattina!
Imprevisto numero 7
Il microbagno aveva una microdoccia, fatta per una facciata alla volta: lato A e lato B, peccato che, nel girarmi per  sciacquarmi il lato B, ho preso dentro il miscelatore, l'ho spostato verso il caldo e mi sono quasi ustionata un orecchio.
Inutile dire che mio Marito, decisamente meno maldestro di me, non ha accusato nessun disagio!
Imprevisto numero 8
Lunedì prendiamo l'autobus per arrivare in stazione.
Compriamo due biglietti, perchè il nostro carnet è finito.
Saliamo sull'autobus, timbro il biglietto, mi viene fuori una lucina rossa, boh?!, forse qui è così...
Mio Marito, dopo di me, timbra e mi dice:" Non mi ha preso il biglietto",
"Forse hai sbagliato! Hai usato uno di quelli già timbrati!" dico io, con aria da Signorina Rottermaier, poi mi viene un lampo :"Ma non è che anch'io ho usato quello sbagliato?!".
Non condivido con lui il mio dubbio, non dopo averlo trattato da solito distratto, con nonchalance cerco nelle tasche il biglietto valido, lo trovo, pfiuu!, "Ehm, non è che timbreresti anche il mio, di nuovo, mi sa che prima mi sono sbagliata", lui ,delizioso come sempre, non mi fa pesare il fatto che andrei umiliata in pubblico per la mia ocaggine, timbra anche il mio biglietto insieme al suo, che nel frattempo ha trovato.
Fine corsa, andiamo al treno!
Imprevisto numero 9
Ritorniamo a casa col treno notturno, abbiamo le cuccette, ci facciamo spiegare dalla coppia più esperta di noi, come sistemare i sedili e i lenzuolini dati in dotazione e loro escono per lasciarci mettere a nostro agio. Sì, ehm, ecco, non avevo capito che avrei dovuto approfittare di quel momento per mettermi la tuta per dormire. Risultato, realizzo che ho perso l'occasione e quindi vado in bagno a cambiarmi, voi, credo, abbiate in mente  come siano i bagni del treno e di come sia "divertente" tentare di infilarsi i pantaloni in una situazione di perenne saltellìo, vi dico solo una cosa: io non sono un'acrobata!
Imprevisto numero 10
Arriviamo alla Stazione Centrale di Milano, ci dirigiamo verso la metropolitana, subito sotto la stazione. Io, tutta orgogliosa, penso:"Oh, finalmente un posto dove la metro è a un passo, non come a Parigi che devi fare su e giù, mezzo km, per cambiare linea di trasporto! E poi, vuoi mettere i nostri treni, decisamente più belli!". Trallallà, arriviamo alla porta della metro: chiusa  "Come chiusa?! Sono le 6.00, apre alle 6.00", "Non oggi, oggi è il Primo Maggio, i treni partono alla 7.00!" dice la polizia ferroviaria,"Nooooo, ma come?! Non potete farmi questo! Ho appena pensato il meglio di voi! Io tifo per l'Italia", sì, ma, in quanto a puntualità, devo ammettere che i francesi sono avantissimo!
Vabbè, consoliamoci con la colazione: barista cortese, cappuccino e brioche come si deve, Frank Sinatra come musica diffusa, non tutto il male vien per nuocere!

Ah, ecco, vi lascio con questa curiosa immagine: un coniglio che se mette le zampe tra le porte automatiche della metro, rischia di schiacciarsele. 
Ma in Francia, i conigli vanno in metro? No, perchè, io non ne ho visti! E voi?? 

8 commenti:

  1. uaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!! hai presente Pozzetto nel ragazzo di Campagna???

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    1. Nel Pozzetto ci ho messo il piede!
      E poi, io dovrei essere una ragazza di città e questo rende tutto più demoralizzante! ;D

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  2. :D Mi hai fatto tanto ridere! Guai a prendersi troppo sul serio :)

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    1. E come faccio a prendermi sul serio, ne combino di tutti i colori! :D

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  3. Troppo ridere!!!!!! Dai, che con una bella risata, passa tutto :)

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  4. Troppo belli, gli imprevisti!!
    Altrimenti, sai che noia?

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    1. Ciao Monica, se non sbaglio è la prima volta che commenti, quindi benvenuta!
      Io, poi, li ho chiamati "imprevisti", ma sono vere e proprie proprio sbadataggini!
      Soprattutto quando sono in una situazione nuova, metto talmente tante energie nel coglierne i tanti aspetti, che non mi accorgo delle cose pratiche!
      Mia madre mi diceva imbranata, non ho ancora trovato un termine più adatto! ;)

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