Ci basta un sogno

Ieri sono andata a ritirare la pagella del Piccolo Principe.

A parte il fatto che avevano dato un orario di riferimento e quasi nessuno ne era al corrente, a parte il fatto che abbiamo potuto parlare solo con un povero prof. di sostegno alla classe e un alieno prof. di musica, a parte il fatto che la prof. di inglese ha sicuramente sbagliato il voto sulla pagella, a parte il fatto che la temperatura nella scuola era decisamente oltre i 22°...

è andato tutto bene!!!!??

Ogni volta che ho a che fare con la scuola, mi chiedo perchè non fila mai tutto liscio, c'è sempre qualcosa che non quadra: adesso per parlare con i prof., almeno i principali, matematica, lettere, inglese (per chiederle come fa le medie la sua calcolatrice!), devo fare colloqui personali.
Mi bastavano in verità pochi minuti, per chiedere un parere generale, guardarli in faccia questi insegnanti, non avrei tirato per le lunghe, invece no, in giro per le varie sezioni, erano introvabili.
Vorrà dire che anzichè che per qualche minuto, parlerò con ognuno per 55 minuti: il tempo che dedicano settimanalmente alle "audizioni" dei genitori, sarò logorroica e insistente, peggio per loro!
La serata è stata quindi sconsolante, ma poi, girando su Sanremo, di cui ho visto solo l'esibizione di 3 cantanti (perchè mi stufa star troppo tempo sullo stesso canale), mi sono imbattuta in questa canzone e tutto ha preso di nuovo senso.

Momento di poesia e di speranza.