In questa mia rubrica, oggi vi propongo una piccola scoperta.
Vi ho già parlato del film che ho visto poco tempo fa.
Ne ho letto il libro, che è proprio la sceneggiatura precisa del film stesso.
Ho trovato finalmente la citazione che tanto mi aveva colpito.
E' il punto di vista da cui ripartire per definire le identità maschile e femminile, la possibilità di rivendicare il valore di entrambi, senza demolire quello dell'altro/a, è una strada da percorrere per scoprire un equilibrio che esalta e non soffoca.
La citazione è di Ranier Maria Rilke, ve la lascio.
- Numero 45 -
Un giorno esisterà la fanciulla e la donna, il cui nome non
significherà più soltanto un contrapposto al maschile, ma qualcosa per
sé, qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine, ma solo a
vita reale: l'umanità femminile.
Questo progresso trasformerà
l'esperienza dell'amore, che ora è piena d'errore, la muterà dal fondo,
la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano, non più
da maschio a femmina.
E questo più umano amore somiglierà a quello che
noi faticosamente prepariamo, all'amore che in questo consiste, che due
solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.
Cosa ne pensate?
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-72153>
Penso che sarebbe il paradiso, Ninin, e che ci vorranno ancora secoli se non millenni per raggiungere un tale grado di consapevolezza.
RispondiEliminaBaci.
A.
Bello sognarlo, però! ;)
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