domenica 19 febbraio 2012

Con un poco di zucchero...5

..la pillola va giù?


Eccovi alla mia rubrica domenicale posterò dei pensieri che mi hanno lasciato lì, a riflettere. Da cui voglio imparare qualcosa.
Li condividerò con voi, chiedendovi di commentarli.

Oggi vi propongo un brano tratto da un libro che definirei duro e fragile insieme, sicuramente intenso, che in tante parti  mi ha aiutato a capire alcune cosine di me. La parte che trascrivo qui sotto è corrisponde a una piccola verità che tutti vivono, ma spesso, senza rendersene conto.

- Numero 5 -


(...) Ormai lo so. Quando si parla con qualcuno ci sono sempre due registri di dialogo che si incrociano. Quello verbale, apparente, liscio. Che talvolta parla senza dire nulla. Che spesso maschera. E poi quello sotterraneo e invisibile. Fatto di sguardi e movimenti quasi impercettibili. Che dice sempre tutto senza parlare. E crea l'intesa, la tenerezza, la complicità...
Perchè sono sempre le emozioni e gli affetti che danno un senso alla nostra esistenza. Anche se, quando ci affacciamo sul mondo, facciamo di tutto per costruirci un muro di razionalità. Come una colonna vertebrale che ci tiene su. Per evitare di precipitare nell'abisso che si spalanca davanti ai nostri piedi quando ci innamoriamo.
Ma è solo quando si precipita che si comincia a vivere veramente. Perchè si impara a essere veramente presenti. Accanto a quello che succede. Accanto alle sue parole. Accanto al nostro desiderio...(...)

tratto da VOLEVO ESSERE UNA FARFALLA di Michela Marzano

3 commenti:

  1. In poche parole solo quando si è innamorati il linguaggio verbale corrisponde pienamente a quello non verbale.

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    1. Sì, l'amore riesce anche a codificare i nostri linguaggi segreti.

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  2. Molto bello e molto vero. Ne sono convinta anch'io e la mia vita, forse, ne è la prova :)

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