Riprendo la rubrica domenicale, dopo una pausa di qualche settimana.
Vi propongo oggi un piccolo ritaglio da un libretto di Lella Costa, parla di ironia (come farne a meno in questo momento storico!).
Lo fa in un modo gradevolissimo.
Da questo libretto, di poche pagine, ho tratto alcune "perle", ecco la prima.
- Numero 46 -
(...)Non commettere l'errore di pensare
che la vera ironia debba per forza far ridere. Se è vero che quello
che importa, che fa la differenza, è la capacità di sorprendere con
un punto di vista inatteso, un cambiamento di sguardo imprevedibile,
non è detto che il risultato debba per forza coincidere con
divertimento e risate. Se davvero è una questione di dignità, se
davvero può servire per affermare la nostra superiorità su quello
che ci capita, allora l'ironia può essere anche una faccenda molto
seria e preziosa. E può perfino regalarci una diversa consapevolezza
di quello che conta veramente, delle cosiddette priorità. Senza
retorica, senza fronzoli, senza patetismi, può riuscire ad arrivare
al cuore delle cose, e nella testa delle persone.
Magari – ma non per forza - con una
specie di sorriso.(...)
tratto da COME UNA SPECIE DI SORRISO di L. Costa.
Grandissima Lella, io l'adoro
RispondiEliminaSono persino andata a conoscerla una sera nel suo camerino dopo uno spettacolo, e ho le foto che lo dimostrano :-)
E' davvero simpatica, anche fuori dalla scena.
E sagace. :)
EliminaNon la conosco!
RispondiEliminaE' un'attrice milanese. E' una donna impegnata anche nel sociale. :)
EliminaGrande Lella Costa! Ed è vero, l'ironia, quella sottile, non porta a una grassa risata, ma ad un sorriso pieno di significato.
RispondiEliminaEcco, sì, una "specie" di sorriso. :)
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